Controcopertina

Rowling accusa Petrillo: «Ingannatrice». L’attacco all’atleta paralimpica transgender dopo il caso Imane Khelif



Rowling Attacca Petrillo: La Polemica sulle Atlete Transgender si Aggrava



Dopo le controversie emerse durante le Olimpiadi, anche in vista delle Paralimpiadi, la scrittrice J.K. Rowling ha ribadito la sua contrarietà alla partecipazione di atlete transgender, scagliandosi contro l’azzurra Valentina Petrillo, definita un’imbrogliona, equiparata a Lance Armstrong, il ciclista statunitense escluso a vita per doping.

Nel mirino di J.K. Rowling, un nuovo attacco contro Imane Khelif: «Le serve più tempo per truccarsi che per sottoporsi al test del DNA».

Rowling ha colpito ancora, puntando il dito verso Valentina Petrillo. Non è la prima volta che la scrittrice britannica manifesta opinioni fortemente critiche nei confronti dell’inclusione delle persone transgender, venendo spesso accusata di transfobia. Già durante le Olimpiadi, a luglio, aveva contestato la presenza sul ring della pugile algerina Imane Khelif, che poi ha vinto la medaglia d’oro. Questa volta, l’autrice della saga di Harry Potter ha riservato le sue critiche alla 51enne Petrillo, etichettandola come una «cheat» (imbrogliona).

Valentina Petrillo, 51 anni, non è riuscita a qualificarsi per le finali nei 400 metri della categoria T12, dedicata agli atleti con disabilità visive. Nei prossimi giorni, però, parteciperà anche ai 200 metri, avendo ricevuto a 14 anni la diagnosi della malattia di Stargardt, che colpisce la retina. Nonostante questo ostacolo, ha giocato a calcio a 5 per ciechi prima di dedicarsi alla corsa, diventando campionessa nazionale nella categoria maschile di atletica leggera paralimpica, vincendo ben 11 titoli. Nel 2019, ha iniziato il percorso di riansegnazione di genere, ottenendo il via libera dalla Federazione Internazionale World Para Athletics per competere nelle categorie femminili.

Questa decisione è stata giudicata da molti come illegittima, un’opinione che si allinea con quella di Rowling, che sui social ha espresso il suo disappunto: «Perché tanta indignazione per la tanto ispiratrice Petrillo? La comunità degli imbroglioni non ha mai goduto di tanta visibilità». Ha continuato: «Furti come quelli di Petrillo indicano banalmente che l’epoca dello cheat-shaming è finita. Che esempio! Ridiamo a Lance Armstrong le sue medaglie e andiamo avanti».

Le dichiarazioni di Rowling hanno suscitato un acceso dibattito online, portando a una riflessione più profonda sull’inclusione e le sfide delle atlete transgender nel mondo dello sport. Mentre alcuni sostenitori della guerra contro l’imbroglio applaudono la scrittrice, altri hanno invitato a una maggiore considerazione delle esperienze degli atleti transgender e della complessità delle loro storie.



Add comment