Susanna Picone, una giovane passeggera, ha vissuto un incubo durante il suo primo viaggio con Flixbus, quando è stata lasciata sola, nel nulla, in autogrill. La denuncia della donna ha fatto il giro del web, suscitando numerose critiche nei confronti della compagnia di trasporto, dopo che è stata dimenticata a causa di un ritardo di soli due minuti.
“Non scherzo, sono stata completamente abbandonata”, scrive su Facebook, evidenziando la esasperazione nel sentirsi lasciata sola nella Pianura Padana, mentre il suo bagaglio continuava il viaggio verso Roma. “È una sensazione terribile e non la auguro a nessuno”, aggiunge. La sua esperienza ha messo in luce una situazione che molti passeggeri temono: l’abbandono da parte degli autisti e la mancanza di assistenza alle persone vulnerabili.
Difficoltà nel contattare Flixbus
Dopo l’incidente, Susanna afferma di aver cercato immediatamente di mettersi in contatto con la compagnia. “La rabbia e l’incredulità mi hanno colta all’inizio. Non c’era modo di comunicare con loro, il numero verde era disponibile solo fino alle 17, mentre io ero stata lasciata a terra dopo le 18. Su Facebook ricevevo solo risposte automatiche”. In quel momento di totale sconforto, al parcheggio dell’autogrill, notò un altro Flixbus in arrivo. Sperava che l’autista la avesse riconosciuta e stesse tornando indietro, ma non fu così.
Altre esperienze di abbandono
Avvicinandosi ai benzinaio, scoprì di non essere l’unica a vivere una situazione simile. “Un ragazzo mi ha raccontato di una giovane ragazza che, un mese prima, si era trovata nella mia stessa situazione e era scoppiata a piangere”, racconta. Con una sola opzione rimasta, decide di chiedere passaggi ai viaggiatori in transito. “Ho fatto delle richieste e alla fine una coppia, Francesco e Giulia, è stata così gentile da portarmi a Parma, dove ho potuto prendere un treno per tornare a casa”. Un gesto di grande umanità che ha offerto un po’ di sollievo in una situazione davvero spiacevole.
Segnalazione di risarcimento
Dopo aver fatto delle ricerche, Susanna ha scoperto che molte altre persone avevano avuto esperienze analoghe. Lamenta come Flixbus non risponda adeguatamente alle lamentele e che “il conducente non sia obbligato a controllare che tutti siano a bordo”. Inoltre, ha sottolineato che la mancanza di assistenza per le persone vulnerabili, come anziani, invalide o minorenni, mette in luce una grave lacuna del servizio. “Leggo di tante persone abbandonate in circostanze simili, senza alcun supporto e senza certezze per il recupero dei propri bagagli”, denuncia.
La posizione di Flixbus
Intervistata riguardo a questo spiacevole episodio, Flixbus ha rilasciato una dichiarazione: “Siamo dispiaciuti per l’accaduto e comprensiamo il disagio vissuto dalla passeggera. Tuttavia, dobbiamo chiarire che il nostro servizio è subordinato a una tabella di marcia prestabilita che è fondamentale per garantire la puntualità del trasporto, così come necessaria per le connessioni con altri mezzi”. Infine, l’azienda ha espresso la sua solidarietà a Susanna, affermando di rimanere a disposizione per eventuali chiarimenti.
Questa vicenda ha sollevato interrogativi su come le compagnie di trasporto pubblico gestiscono situazioni di emergenza e sulle politiche di assistenza per i passeggeri vulnerabili.
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