Controcopertina

Sarah Fahr e l’incontro con un libraio sconosciuto su un treno si racconta così: “Gli ho riversato addosso il mio dolore.” Si trovò di fronte a un muro



Un treno da Venezia a Roma si trasforma in un luogo di riscoperta e rinascita per Sarah Fahr, una giovane pallavolista all’apice della carriera ma segnata da profondi dolori emotivi e fisici. A bordo, incontra un libraio sconosciuto con il quale intraprende un dialogo con implicazioni sorprendenti e trasformative. La loro conversazione non solo scuote Sarah, ma la conduce verso una nuova comprensione della propria vita e della propria resilienza.



Dopo una serie di sfortunate vicende e infortuni, la giovane sportiva cerca conforto e sostegno, esprimendo il suo malessere e la sua disperazione. Ma mentre spera di ricevere compassione, si scontra con l’impassibilità del libraio, il quale invece le racconta la propria storia di sofferenza e ripresa. Così, nel bel mezzo del suo dolore, Sarah inizia a capire che esiste una luce all’orizzonte.

Una vita segnata dalla sofferenza

Sarah Fahr non è solo una pallavolista talentuosa, ma anche una giovane donna che ha combattuto con i disturbi alimentari e affrontato due gravi infortuni: la rottura del legamento crociato del ginocchio destro. La prima volta affrontò l’evento con forza e ottimismo; nella seconda occasione, invece, la sportiva si trovò sul punto di arrendersi: “Volevo smettere,” racconta Sarah in un’intervista. In quel momento di vulnerabilità, un incontro casuale con un libraio di nome Flavio Biz si rivelò cruciale.

Flavio, nato con paresi cerebrale infantile, ha attraversato sfide enormi solo per riuscire a stare in piedi e camminare dopo anni di intenso allenamento e terapia. Condivide la sua storia con Sarah e, grazie alla sua esperienza, riesce a trasmettere un messaggio potente: il dolore non è solo una fonte di sofferenza, ma anche un insegnamento e un mezzo per la trasformazione personale. “Mai sarei diventato la persona che sono senza il dolore,” le dice, lasciando un’impronta indelebile nella mente della giovane sportiva.

Una connessione profonda

Dopo un intenso scambio, Flavio le augura semplicemente una “buona riabilitazione”, ma nel cuore di Sarah qualcosa è cambiato. Da quel momento, e da quell’inaspettato scambio di storie e emozioni, la giovane pallavolista capisce che il dolore può essere un alleato, un catalizzatore di cambiamento. La sua determinazione di tornare al vertice dello sport cresce esponenzialmente.

Flavio e Sarah continuano a mantenere i contatti, e lui segue da lontano i suoi progressi. Nonostante sia impegnato con la sua libreria a Venezia, il libraio non può fare a meno di emozionarsi guardando le partite dell’Italvolley azzurra, specialmente durante le Olimpiadi di Parigi, dove Sarah, dopo aver attraversato oscuri periodi di incertezze, rappresenta l’Italia nella cerca della medaglia d’oro.

Una rinascita e una vittoria

Grazie a questa straordinaria interazione, la carriera di Sarah Fahr ha ripreso slancio: ha conquistato il titolo di miglior centrale durante la Nations League e ha dimostrato un’eccellente performance alle Olimpiadi, portando a casa l’ambita medaglia d’oro con il suo Dream Team, un trionfo splendidamente architettato dall’allenatore Julio Velasco. Ogni gioia e ogni successo sportivo ora portano con sé un ricordo dell’incontro speciale su quel treno.

Sarah ha imparato a vedere il dolore non più come un nemico, ma come un compagno di viaggio che l’ha guidata verso una realizzazione personale e atletica straordinaria. L’incontro con Flavio Biz rappresenta non solo un momento di condivisione, ma l’inizio di un nuovo capitolo, in cui la resilienza e la forza interiore diventano i veri protagonisti della vita di una campionessa.

Così, con la sua storia, Sarah Fahr ci invita a riflettere su quanto le esperienze difficili possano trasformarci in versioni migliori di noi stessi. La strada verso il successo è lastricata di sfide, ma con determinazione e il giusto supporto, nulla è impossibile.



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