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Alessandro Cecchi Paone: “Sono un maestro massone ed è bellissimo, uso anche il cappuccio”



Il noto giornalista e conduttore Alessandro Cecchi Paone ha fatto un’importante rivelazione nel podcast “2046” condotto da Fabio Rovazzi e Marco Mazzoli. Durante l’episodio, ha condiviso il suo legame con la massoneria, sottolineando come questa tradizione faccia parte della sua eredità familiare. “Sono un massone del massimo grado e un maestro architetto del rito simbolico. Indossiamo anche il cappuccio,” ha dichiarato, sorprendendo gli ascoltatori con la sua apertura.



Cecchi Paone ha spiegato che appartenere alla massoneria non rappresenta solo un vincolo di fratellanza, ma anche un forte impegno verso i valori di libertà, uguaglianza e progresso. “In Italia, la massoneria ha radici storiche profonde, fondata da figure come Mazzini e Garibaldi,” ha aggiunto, sottolineando l’importanza e il significato di questo legame.

Nel podcast, i conduttori sono rimasti stupiti dalle sue dichiarazioni, soprattutto quando hanno scherzato: “Chi si immagina un massone, probabilmente pensa a riti esoterici e sacrifici.” Tuttavia, Cecchi Paone ha chiarito il vero significato del cappuccio all’interno della massoneria: “Lo utilizziamo per nascondere la nostra identità durante le fasi di iniziazione. È fondamentale che i nuovi arrivati, i cosiddetti profani, non possano riconoscere gli altri membri fino a che non vengono accettati.”

Al termine del rito, ha spiegato con entusiasmo, c’è un momento simbolico in cui tutte le maschere vengono tolte. “Quando finisce il rito di iniziazione, tutti insieme facciamo 1-2-3 e via il cappuccio. In quel momento, le nostre identità si rivelano. È un gesto bellissimo che rappresenta l’unione e la fratellanza.”

Queste dichiarazioni mettono in luce non solo l’importanza della massoneria nella vita di Cecchi Paone, ma anche il suo desiderio di essere trasparente riguardo a queste pratiche, sfatando i miti e le congetture che spesso circondano tale organizzazione. La massoneria, infatti, è un tema di grande interesse e suscita molte speculazioni; pertanto, la testimonianza di figure pubbliche come Cecchi Paone può contribuire a portare un po’ di luce su una questione spesso avvolta nel mistero.

Essere massoni, conclude, significa abbracciare una filosofia che trascende le diferenze religiose e che si fonda su principi di uguaglianza e diritti civili. “Non mi vergogno di ciò che sono,” ha affermato con convinzione. Resta da vedere come queste rivelazioni influenzeranno la percezione pubblica della massoneria in Italia, specialmente in un’epoca in cui la trasparenza e il dialogo sono più richiesti che mai.



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