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Chiara Ferragni chiude il suo negozio a Milano: le ragioni dietro la scelta dell’influencer



Il negozio di Chiara Ferragni a Milano, aperto nel 2017 tra Corso Como e Piazza Gae Aulenti, sarebbe prossimo alla chiusura definitiva. Secondo le indiscrezioni del settimanale Chi, la decisione arriverebbe dopo l’uscita di Fabio Maria Damato, braccio destro dell’influencer, e prima della conclusione delle indagini sul “pandoro-gate”.
La zona tra Corso Como e Piazza Gae Aulenti, pensata come un secondo polo milanese dei marchi di lusso, si è rivelata in realtà un’area difficile per i negozi. Numerose le aperture e chiusure che si sono susseguite negli anni, a dimostrazione di come raramente i brand di alto livello rimangano fedeli a specifici store nella città.



Il successo iniziale e il calo delle vendite

Quando Chiara Ferragni aveva annunciato l’apertura del suo primo negozio a Milano, nel 2017, era stata accolta con grande entusiasmo. Il punto vendita, situato in una zona di movida, era considerato uno dei grandi successi dell’influencer. Tuttavia, le indiscrezioni parlano di un calo delle vendite dovuto all’inchiesta giudiziaria sul “pandoro-gate”, anche se questo non è mai stato ufficialmente certificato.

Le possibili ragioni della chiusura

Oltre al possibile impatto dell’indagine, la decisione di chiudere il negozio potrebbe essere legata anche a scelte di marketing e a strategie imprenditoriali più ampie. La zona, infatti, si è rivelata difficile per i brand di lusso, con numerosi cambiamenti e avvicendamenti di attività commerciali.In conclusione, la chiusura del negozio di Chiara Ferragni a Milano segna la fine di un’era per l’influencer, che dovrà affrontare anche le conseguenze dell’inchiesta sul “pandoro-gate”. Tuttavia, le ragioni della decisione potrebbero essere più complesse e legate alle dinamiche del mercato milanese del lusso.



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