Controcopertina

Luca Ricci ha ucciso i suoi genitori e poi è tornato a dormire, confessando: “Sì, li ho colpiti ma non riesco a capire il motivo”



Luca Ricci, 49 anni, ha ammesso di aver aggredito i suoi genitori nella loro casa a Fano, dopo essere stato interrogato dalla Procura della Repubblica di Pesaro. Durante l’interrogatorio, condotto dalla pm Maria Letizia Fucci, Ricci ha confessato l’aggressione avvenuta tra la notte di domenica e lunedì, senza però fornire una spiegazione chiara sui motivi che lo hanno spinto a compiere il duplice omicidio. La confessione è stata descritta come parziale e caratterizzata da numerosi vuoti di memoria.



L’arresto è avvenuto dopo il rinvenimento dei corpi di Giuseppe Ricci, detto Giorgio, di 75 anni, e di Luisa Marconi, di 70 anni, entrambi con evidenti segni di violenza: la madre strangolata e il padre con gravi ferite alla testa. Il provvedimento di fermo è stato emesso nelle prime ore della mattinata seguente dal procuratore capo, sulla base delle condizioni dei corpi e delle prime ammissioni di Ricci, che era stato precedentemente iscritto nel registro degli indagati.

Dopo una giornata intensa di indagini, che hanno incluso l’esame dei corpi e del luogo del crimine, Luca Ricci è stato trasferito al carcere di Villa Fastiggi. Durante la detenzione, ha subito un lungo interrogatorio al commissariato di Fano, che ha portato alle sue prime ammissioni confuse.

Le circostanze del doppio omicidio sono ancora avvolte nel mistero. Luca Ricci, un operaio metalmeccanico, è stato descritto come una persona pacata e ben vista, il che rende gli eventi ancora più sconcertanti per chi lo conosceva. L’avvocato Roberto Longhini, che ha assistito Ricci durante l’interrogatorio, ha messo in luce la confusione mentale dell’indagato, parlando di ricordi frammentari e non correlati tra loro.

Le indagini future dovranno chiarire molti aspetti del caso, inclusa la dinamica esatta degli omicidi e il possibile movente, che potrebbe essere legato a questioni economiche familiari complesse. Infatti, si suppone che una richiesta di denaro, legata a debiti non saldati che hanno portato alla perdita della casa familiare, potrebbe essere stata la causa scatenante del tragico evento.

Con l’avanzare delle indagini, si cercherà di comprendere meglio le ragioni dietro un atto così estremo, in un contesto familiare che, secondo l’avvocato, non mostrava segni di tensioni evidenti. Le prossime tappe includeranno l’autopsia, che verrà eseguita dall’istituto di medicina legale di Ancona, e la convalida del fermo di Ricci, prevista entro la fine della settimana.



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