In un piccolo appartamento di via Fanella, a Fano, una coppia è stata trovata senza vita, vittime di un efferato omicidio. Il figlio, travolto dai debiti, è ora sotto indagine.
Una scena terribile ha accolto gli investigatori in un appartamento di via Fanella, a Fano. Giuseppe Ricci, 75 anni, noto come Giorgio, e sua moglie Luisa Marconi, 70 anni, sono stati trovati brutalmente assassinati. L’uomo giaceva sul letto, la testa fracassata da un corpo contundente – un martello rinvenuto in seguito in un pozzetto della casa – mentre la donna era riversa a terra, probabilmente soffocata. Segni di lotta indicano che l’anziano ha tentato di difendersi.
L’allarme è scattato alle 8 del mattino, quando Luca Ricci, il figlio 49enne della coppia, ha trovato i corpi dei genitori e ha chiamato il 112. L’uomo, operaio metalmeccanico, separato e padre di due figli, è stato trattenuto tutto il giorno nel commissariato di Fano per un lungo interrogatorio, durato oltre 12 ore. Luca ha inizialmente negato ogni coinvolgimento, ma con il passare delle ore è diventato sempre più evasivo nelle risposte, fino a essere formalmente indagato per l’omicidio dei genitori.
Le vittime
Giuseppe Ricci era un ex falegname nel settore della nautica, in pensione da molti anni, mentre sua moglie Luisa era casalinga. La coppia viveva con Luca, che lavorava alla Profilglass. Nonostante qualche problema di salute legato all’età, la coppia era complessivamente in buona salute. Tuttavia, di recente, erano preoccupati per la perdita della casa, finita all’asta per i debiti contratti dal figlio.
Le indagini
Le indagini sono condotte dalla squadra mobile di Pesaro e dal commissariato di polizia di Fano. La polizia scientifica ha passato ore nell’appartamento dei coniugi Ricci e successivamente al piano superiore, dove vive Luca. La scala esterna che collega i due piani è stata attentamente esaminata. Nel pomeriggio è intervenuta anche la magistrata di turno. Luca Ricci è stato poi portato in commissariato per ulteriori accertamenti.
La casa in cui vivevano Giuseppe e Luisa era stata impegnata per garantire un prestito di 60mila euro richiesto dal figlio Luca, che non era riuscito a rimborsarlo. Questo prestito era destinato all’apertura di una bottega artigiana, impresa che non aveva avuto successo. Secondo gli investigatori, il fallimento dell’attività e i conseguenti problemi economici hanno logorato i rapporti tra Luca e i suoi genitori, portando forse a un gesto estremo di violenza.
La comunità sotto shock
La tranquilla comunità di Fano è sconvolta da questa tragedia. Giuseppe e Luisa erano ben conosciuti e rispettati. La perdita della casa e i debiti accumulati da Luca sembrano essere al centro di questo dramma familiare. Le indagini proseguono per chiarire ogni aspetto di questa vicenda terribile.
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