Mirco Zangirolami, accompagnato dal suo cane Toni, è stato espulso durante la messa nella chiesa di San Pietro Viminario, scatenando un dibattito sulla presenza di animali nei luoghi sacri.
Nella tranquilla comunità di San Pietro Viminario, un recente trasferito, Mirco Zangirolami, ha suscitato un’inaspettata polemica religiosa. Mercoledì 24 aprile, Zangirolami ha deciso di partecipare alla messa pomeridiana portando con sé il suo cane Toni, un incrocio tra uno spinone e un bracco tedesco. Nonostante la museruola indossata dal cane e l’assenza di cartelli che vietassero l’accesso agli animali, la presenza di Toni non è stata ben vista.
Poco dopo essersi seduti nelle ultime file, il celebrante, don Roberto Pressato, ha interrotto la liturgia, richiedendo esplicitamente a Zangirolami di abbandonare il luogo di culto. La reazione del sacerdote ha sorpreso Zangirolami, che ha cercato di ottenere spiegazioni. Don Roberto ha citato un passaggio dell’Apocalisse riguardante l’esclusione dei cani dalla comunità dei fedeli, un riferimento che ha definitivamente sancito l’espulsione di Zangirolami e Toni dalla chiesa.
Al termine della messa, nonostante il tentativo di Zangirolami di dialogare per chiarire ulteriormente la situazione, il sacerdote ha mantenuto una posizione ferma, chiudendo ogni possibilità di conversazione. Questa decisione ha sollevato diverse questioni e dibattiti all’interno della comunità su quanto sia appropriato portare animali in luoghi di culto.
In difesa dell’accaduto, un altro prelato della stessa parrocchia, don Matteo Fornaserio, ha offerto una prospettiva più moderata. Ha riconosciuto che, sebbene tradizionalmente gli animali non siano ammessi in chiesa per prevenire possibili disturbi, l’approccio adottato da don Roberto potrebbe essere stato eccessivo. Don Matteo ha espresso speranza per una futura riconciliazione tra le parti, suggerendo che la situazione avrebbe potuto essere gestita con maggiore comprensione e flessibilità.
La vicenda ha innescato una riflessione più ampia sulla tolleranza e l’accoglienza nelle comunità di fede, evidenziando come eventi simili possano diventare momenti di apprendimento e crescita per tutti i coinvolti. La questione rimane aperta, con diverse opinioni all’interno della comunità su come equilibrare rispetto per le tradizioni e apertura verso le esigenze individuali di fedeli che desiderano partecipare ai riti insieme ai loro animali.
Add comment