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Come finisce La mafia uccide solo d’estate: trama, finale e significato del film



[su_heading size=”18″]Come finisce La mafia uccide solo d’estate. La trama, il finale e la spiegazione del film [/su_heading]



Nel 2013, il panorama cinematografico italiano si è arricchito di un’opera significativa che ha saputo intrecciare con maestria dramma e commedia: “La Mafia Uccide Solo d’Estate”. Diretto e interpretato da Pierfrancesco Diliberto, noto come Pif, questo film si distingue per la sua capacità di fondere eventi storici di grande impatto con una narrativa personale e intimista. Ambientato nella Palermo degli anni ’70 e ’80, il film segue le vicissitudini di Arturo, il cui destino sembra essere inesorabilmente legato alle sorti della sua città natale fin dal giorno della sua nascita, coincidente con l’elezione a sindaco del controverso Vito Ciancimino.

Attraverso gli occhi di Arturo, testimone e narratore della propria vita, il pubblico è guidato in un viaggio nel tempo, dove la brutale realtà della mafia siciliana si svela in tutta la sua ferocia. Tuttavia, “La Mafia Uccide Solo d’Estate” non è solo un racconto di crimine e violenza; è anche la storia di un amore puro e tenace, quello tra Arturo e Flora, la ragazza che ha catturato il suo cuore fin dai tempi delle elementari.

La mafia uccide solo d’estate: Un film sulla mafia e la crescita

La mafia uccide solo d’estate è un film del 2013 diretto da Pif (Pierfrancesco Diliberto) e interpretato dallo stesso Pif, Cristiana Capotondi, Claudio Gioè, Ninni Bruschetta e Denise Tantucci.

Trama:La mafia uccide solo d’estate

Il film è ambientato a Palermo tra gli anni ’70 e gli anni ’90 e racconta la storia di Arturo (Pif), un bambino che nasce lo stesso giorno in cui viene eletto sindaco Vito Ciancimino, uomo politico colluso con la mafia.

Arturo cresce in una famiglia di sinistra e, attraverso gli occhi di un bambino e poi di un adolescente, vive sulla propria pelle gli anni bui della mafia a Palermo, tra attentati, stragi e omicidi eccellenti.

Il film racconta anche la storia d’amore tra Arturo e Flora (Cristiana Capotondi), una ragazza che vive in un quartiere controllato dalla mafia.

Cast: La mafia uccide solo d’estate

  • Pif: Arturo
  • Cristiana Capotondi: Flora
  • Claudio Gioè: Boris Giuliano
  • Ninni Bruschetta: Don Tano
  • Denise Tantucci: Rosalia
  • Lucia Sardo: Margherita
  • Tony Sperandeo: Padre di Arturo
  • Maurizio Bologna: Professore di storia

Regia:La mafia uccide solo d’estate

Pif dirige il film con uno stile ironico e leggero, ma allo stesso tempo crudo e realistico. La regia è attenta ai dettagli e alle ambientazioni, e riesce a restituire perfettamente l’atmosfera della Palermo degli anni ’70 e ’80.

Sceneggiatura:La mafia uccide solo d’estate

La sceneggiatura, scritta da Pif e Marco Martani, è basata sul libro autobiografico di Pif “La mafia uccide solo d’estate”. La sceneggiatura è ricca di dialoghi ironici e divertenti, ma anche di momenti drammatici e toccanti.

Critica e successo:

La mafia uccide solo d’estate è stato un grande successo di critica e pubblico. Il film ha ricevuto numerosi premi, tra cui il David di Donatello per il miglior film esordiente, il Nastro d’Argento per la migliore sceneggiatura e il premio del pubblico al Festival di Venezia.

Perché guardare La mafia uccide solo d’estate:

La mafia uccide solo d’estate è un film importante che racconta una storia vera di mafia e di crescita. Il film è un atto d’accusa contro la mafia, ma anche un inno alla vita e alla speranza.

Oltre a quanto già detto, ecco alcuni altri aspetti interessanti del film La mafia uccide solo d’estate:

  • Il film è girato a Palermo, nei luoghi dove Pif è cresciuto.
  • La colonna sonora è composta da Franco Battiato.
  • Il film ha avuto un sequel nel 2016 con il titolo “La mafia uccide solo d’estate – Capitolo 2”.

Il film La mafia uccide solo d’estate termina con la scena del maxiprocesso di Palermo, in cui vengono condannati all’ergastolo i boss mafiosi Totò Riina e Bernardo Provenzano.

Arturo, ormai adulto, guarda la televisione e ascolta le condanne dei boss mafiosi. Il suo volto è sollevato, ma allo stesso tempo sa che la lotta contro la mafia non è ancora finita.

Nella scena finale, Arturo si trova in spiaggia con suo figlio. Il bambino gli chiede se la mafia uccide solo d’estate. Arturo risponde che la mafia uccide sempre, ma che la speranza è più forte della paura.

Ecco alcuni altri dettagli sul finale del film:

  • La scena del maxiprocesso è molto emozionante.
  • La reazione di Arturo è di sollievo, ma anche di consapevolezza che la lotta contro la mafia non è ancora finita.
  • Il finale del film è un messaggio di speranza.

Il finale de La mafia uccide solo d’estate è un invito a non arrendersi di fronte alla mafia e a continuare a lottare per la giustizia.

Inoltre, il film si conclude con una carrellata di immagini e nomi delle vittime innocenti della mafia. È un modo per ricordare il loro sacrificio e per non dimenticare la storia.

La mafia uccide solo d’estate è un film importante che ci aiuta a capire la mafia e a combatterla.



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