Patrick Zaki, dopo un’intensa battaglia legale e una campagna di sensibilizzazione globale, ha varcato le soglie del carcere nel luglio 2023, concludendo un periodo buio iniziato nel febbraio 2020 con il suo arresto in Egitto. La sua vicenda ha commosso e mobilitato l’opinione pubblica internazionale, diventando simbolo della lotta per i diritti umani e la libertà di espressione.
La storia di Patrick Zaki: perché è stato arrestato?
Patrick Zaki, ricercatore e studente del programma “Gemma” presso l’Università di Bologna, si è trovato faccia a faccia con la repressione durante una breve visita in patria. Accolto dall’arresto all’arrivo al Cairo, Zaki ha subito gravi abusi nelle mani delle autorità egiziane. Le accuse mosse nei suoi confronti spaziavano dall’istigazione alla violenza al terrorismo, elementi che hanno scatenato una vasta mobilitazione internazionale. La petizione per il suo rilascio ha superato le 300.000 firme, e figure di spicco a livello europeo, come il presidente del Parlamento europeo David Sassoli, hanno espresso solidarietà, facendo eco alle proteste e agli appelli provenienti da Bologna e dal resto del mondo.
Patrick Zaki: quanti anni è stato in carcere?
I rinnovi della custodia cautelare si sono susseguiti, aggravando le condizioni di vita di Zaki, già compromesse da problemi di salute come l’asma, in un contesto reso ancora più difficile dalla pandemia di Covid-19. Dopo 19 mesi di attesa, l’inizio del processo ha segnato un momento chiave nella sua lotta per la libertà, culminata nella scarcerazione del 7 dicembre 2021. Tuttavia, la sentenza definitiva, che lo condannava a tre anni di reclusione per aver denunciato discriminazioni contro i cristiani, è stata emessa solo il 18 luglio 2023. La successiva grazia concessa dal presidente egiziano al-Sisi ha rappresentato il lieto fine di questa travagliata vicenda, permettendo a Zaki di riabbracciare la libertà dopo 22 mesi di detenzione.
La storia di Patrick Zaki è un potente promemoria delle sfide che gli attivisti per i diritti umani affrontano quotidianamente. La sua resilienza e il sostegno ricevuto da comunità e istituzioni di tutto il mondo sono una testimonianza dell’importanza della solidarietà internazionale nella lotta contro l’ingiustizia.
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