Parlando di pensioni sembrerebbe che ci sia un tema piuttosto sentito e che da settimane ormai è al centro del dibattito. Stiamo parlando della rivalutazione delle pensioni, ovvero dell’adeguamento degli assegni al costo della vita.In queste settimane ci sono stati diversi scambi di accuse tra i sindacati e i vertici dell’INPS. Intervenuto proprio sulla questione il segretario generale dello Spi- Cgil Ivan Pedretti, il quale avrebbe risposto a quanto riferito da Pasquale Tridico in seguito alle assemblee dei pensionati che si sono tenute in questi giorni a Roma, Padova e Roma.“Sulla rivalutazione delle pensioni il presidente dell’Inps continua a mentire sapendo di
mentire. Il taglio c’è stato eccome tanto che 3,5mld di euro finiranno direttamente dalle tasche dei pensionati nelle casse dello Stato“. Sono queste le parole riferite da Ivan Pedretti, il quale ha aggiunto che ci sarebbe un accordo sottoscritto dai sindacati con il precedente governo che pare dovesse riportare in vigore il vecchio sistema di rivalutazione che è stato disatteso. Lo stesso ha aggiunto ancora che è stato davvero incredibile che a rispondere a tantissimi pensionati piuttosto delusi e arrabbiati sia stato il presidente di un ente che sarebbe dovuto essere super partes e avrebbe dovuto rappresentare gli interessi Generali.
Il segretario poi conclude affermando che “dopo la manifestazione del 1 giugno in piazza San Giovanni dovremo andare anche sotto l’Inps per ricordare a chi lo dirige qual è il suo ruolo e per sollecitarlo a fare meglio il proprio lavoro viste le ripetute disfunzioni che registriamo a discapito dei cittadini”. Ovviamente dopo la diffusione delle dichiarazioni di Ivan Pedretti non è tardata ad arrivare la risposta del presidente dell’INPS Tridico il quale non ci sta ed ha risposto dicendo: “Non si può dire che quello sulle rivalutazioni delle pensioni sia stato un taglio, semmai, rispetto alla legge precedente, un aumento”.
Rivalutazione pensioni 2019, cosa è cambiato
Sembra essere un vero e proprio dato di fatto che molti pensionati hanno ricevuto un una pensione inferiore rispetto a quella che avrebbero percepito nel caso in cui il governo non avesse messo mano nell’ultima manovra. Sembrerebbe che siano arrivate le novità previste ormai da tanto tempo ed effettivamente con il messaggio dello scorso 22 Marzo, l’INPS di fatto ha messo in atto ciò che da tempo era stato anticipato, ovvero che a partire dal mese di aprile 2019 le pensioni sarebbero state ricalcolate con dei criteri di rivalutazione previsti dalla legge di bilancio 2019. Questo taglio avrebbe interessato circa 5,6 milioni di pensionati che hanno ricevuto un assegno più basso proprio a causa del blocco delle rivalutazioni. Questo ricalcolo ha interessato soltanto i pensionati che ricevono un importo superiore a tre volte il trattamento minimo e quindi un importo lordo maggiore di 1522,26 euro.
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