Il crollo del ponte Morandi ha provocato circa 37 vittime accertate, tra cui tre minori. Non doveva succedere, tutti dicono che non sia stata una fatalità. Nel frattempo si continua a scavare tra le macerie alla ricerca di eventuali superstiti, riporta Tgcom24.
“Ogni ora che passa è sempre più difficile trovare persone vive, ma continuiamo a sperare e scavare” spiega l’assessore regionale alla Protezione civile Giacomo Giampedrone, secondo il Fatto Quotidiano.
Oltre mille soccorritori sono impegnati nella ricerca di sopravvissuti – vigili del fuoco, tecnici sanitari e forze dell’ordine. Tutti vogliono la stessa cosa: salvare quante più vite possibile.
Per fortuna, c’è anche chi ce la fatta. Chi, vedendosi crollare la terra sotto i piedi, è riuscito a fuggire, a trovare una via di salvezza. Valentina Galbusera, 44, è un medico dell’ospedale Villa Scassi. Anche lei si trovava sul ponte, poi è arrivato un ragazzo e insieme hanno iniziato a correre.
Ecco cosa ha raccontato a La Repubblica:
“Ero lì, ero sul ponte. L’ho visto cadere davanti a me, come se stessi guardando un film. Poi è arrivato un ragazzo. O forse era un angelo, non so. So solo che mi ha guardato negli occhi e mi ha detto: ‘Corriamo’. E così ho trovato la forza di scuotermi, sono scesa dalla macchina e ho iniziato a correre con quel ragazzo. È solo grazie a lui se ora non sono sfracellata in fondo al ponte, con la mia macchina, ma sono ancora qui”.
Ancora sotto choc, Valentina Galbusera è tornata subito al lavoro in ospedale. Ora, dopo il miracolo, è pronta ad assistere chi è rimasto ferito nel crollo.
Ma Valentina non è l’unica ad essere sopravvissuta. Anche Christian ce l’ha fatta.
Ha visto il ponte sbriciolarsi davanti ai suoi occhi:
“Ero in macchina a 100 metri dal punto del crollo quando ho sentito tremare la strada sotto di me e allora mi sono spostato sulla corsia di sinistra. Ma non so dire perché l’ho fatto, l’ho fatto e basta. Poi ho visto il ponte che si sbriciolava” ha riferito con gli occhi velati di tristezza all’Huffingtonpost.
Christian è sceso dalla macchina e ha iniziato a correre a perdifiato. Ora si sente un miracolato, sa di essere sfuggito alla morte.
Chissà com’è sfuggire alla morte, vedere il ponte sbriciolarsi sotto ai tuoi piedi e poi iniziare a correre senza fermarsi mai più. Un racconto, quello di Christian, forte e commovente al tempo stesso.
Speriamo che una tragedia simile non si ripeta mai più. Ci stringiamo intorno alle famiglie delle vittime.
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