Controcopertina

Autopsia di Giulia durata oltre 14 Ore svela una tragica agonia di 20 minuti, Causata da una ferita mortale inflitta da un coltello da cucina di 12 centimetri



Un’analisi autoptica accurata sulla tragica morte di Giulia Cecchettin ha rivelato dettagli scioccanti sulla sua agonia, che è durata ben venti lunghi minuti. Il fatale strumento del suo destino è stato un coltello da cucina di 12 centimetri, e non il coltello di 21 centimetri precedentemente trovato a Vigonovo.



L’Analisi Forense Scava in Profondità

L’analisi autoptica, che ha avuto inizio alle 9:30 del mattino e si è protratta fino a tarda notte, ha richiesto più di 14 ore di lavoro. Questo non solo a causa della sua complessità, ma anche per l’ampia gamma di dettagli e accertamenti necessari. Fonti affidabili hanno confermato che le ferite mortali non sono state inflitte dal numero di coltellate, ma piuttosto dalla loro estrema gravità.

Il coltello da cucina di 12 centimetri, rinvenuto nell’auto di Filippo Turetta e sequestrato come prova, è emerso come l’arma che ha causato la morte di Giulia. Nonostante la presenza di un trauma cranico dovuto a una caduta subita a Fossò, questo non è risultato essere la causa principale del decesso.

Dettagli Agghiaccianti dalla Scena del Delitto

L’autopsia ha rivelato ulteriori dettagli inquietanti. Nonostante un nastro adesivo contenente tracce di capelli di Giulia, acquistato online prima del crimine, sia stato scoperto, non ci sono prove che dimostrino il suo utilizzo sulla vittima. Questo mistero lascia aperte numerose domande sulle circostanze che hanno portato alla tragedia.

Rivelazioni dal Confronto con Filippo Turetta

L’interrogatorio di Filippo Turetta, protrattosi per ben nove ore, ha aggiunto nuovi elementi a questo dramma senza precedenti. Durante l’interrogatorio, Filippo ha esposto rimorso e cooperazione, ammettendo di aver compiuto “una cosa orribile.”

Ha parlato del suo amore ossessivo per Giulia e della sua incapacità di accettare la fine della loro relazione. Le sue parole, pronunciate davanti al magistrato Andrea Petroni, hanno rivelato una mescolanza di dolore e consapevolezza. Nonostante momenti di silenzio prolungato e l’evidente stato di shock, ha risposto in maniera dettagliata, gettando luce sui suoi pensieri e le sue motivazioni più profonde.



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