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Pensioni e pace contributiva, quando è conveniente e quanto costa



In tema pensioni sembrerebbe che la misura che ha avuto maggiore risalto in questo 2019 è stata quota 100 ma non si tratta comunque dell’unica novità che è contenuta nel decreto 4/ 2019. Considerando che Quota 100 è una misura che da la possibilità di uscire dal mondo del lavoro una volta compiuti 62 anni di età e maturato 38 anni di contributi in questo decreto e sono contenute anche altre misure come la pace contributiva e il riscatto agevolato della laurea, che rappresentano due misure differenti che però hanno un unico obiettivo ovvero aiutare i lavoratori a poter maturare i contributi utili per poter uscire dal mondo del lavoro anticipatamente. Ma che cos’è la pace contributiva e quando questa conviene realmente? Cerchiamo di capire più nel dettaglio che cosa si intende con pace contributiva e quando è conveniente e per chi.



Pace contributiva che cos’è

Si tratta di una misura contenuta nel decreto 4 2019 che da la possibilità di poter riscattare ai fini pensionistici tutti quei periodi non lavorati che però devono essere compresi obbligatoriamente tra due periodi lavorativi per un massimo di 5 anni. Ovviamente così come accade per il riscatto della laurea agevolato per poter usufruire di questa misura, bisognerà pagare un onere la cui somma cambia in base all’ultima retribuzione percepita dal lavoratore in questione. Per poter capire come effettuare il calcolo, non dovete fare altro che continuare la lettura di questo articolo. Diciamo subito che va presa in considerazione l’ultimo stipendio annuo e poi viene moltiplicato per l’aliquota IBS del 33%. È ovvio che è più alta sarà la retribuzione è più bisognerà pagare per il riscatto di un anno in cui non si è lavorato.

Pace contributiva le condizioni e chi può beneficiarne

A beneficiare della Pace contributiva purtroppo non possono essere tutti, ma esistono dei requisiti e delle condizioni da poter soddisfare. Innanzitutto diciamo subito che questa misura è riservata ai lavoratori che rientrano sotto il calcolo della pensione con sistema contributivo interamente, ovvero quelli che hanno iniziato a lavorare in seguito al primo gennaio del 1996. I periodi del non lavoro, non devono comunque essere già coperti da alcuna contribuzione figurativa né tanto meno accreditata ad altro titolo e non devono essere non devono superare i 5 anni.

Pace contributiva, quando conviene

La pace contributiva quindi a meno che non ci saranno ulteriori proroghe scadrà il prossimo 31 dicembre 2021, ma ancora non tutti hanno capito se effettivamente si tratta di una misura Conveniente o meno. Ovviamente trattandosi di una misura che da la possibilità di poter riscattare fino ad un massimo di 5 anni di contributi, permette di poter rinforzare la propria situazione contributiva, dando così al lavoratore la possibilità di poter uscire dal mondo del lavoro anticipatamente. Essendo che esistono ad oggi varie misure per poter accedere alla pensione come quota 100, quota 41, pensione anticipata, il fatto di poter recuperare più anni di contributi possibili è sicuramente conveniente per poter uscire dal lavoro. Il motivo per il quale questa misura potrebbe non essere conveniente è legato all’aspetto economico, visto il costo molto alto da pagare per poter usufruire della Pace contributiva.



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