In un momento in cui la comprensione e l’inclusione dovrebbero essere al centro di ogni comunità, una storia di discriminazione ha suscitato sdegno e indignazione. I genitori di una bambina autistica hanno denunciato un doloroso episodio di emarginazione: durante una messa in una basilica a Gerace, la loro piccola ha cominciato a piangere, ma al posto di ricevere il supporto e la comprensione necessari, è stata allontanata dalla chiesa dal prete.
La Triste Vicenda
Questo spiacevole episodio si è verificato il 7 settembre durante la celebrazione di un matrimonio nella Basilica di Gerace. La bambina, a causa della sua condizione, ha iniziato a piangere, come potrebbe succedere a qualsiasi bambino in una situazione simile. Tuttavia, invece di essere trattata con gentilezza e comprensione, è stata allontanata dalla chiesa.
La Risposta del Parroco
Il parroco ha inizialmente negato l’accaduto, ma le notizie della vicenda hanno rapidamente fatto il giro dei social media, portando a una forte reazione da parte del pubblico. In seguito, ha chiesto al padre della bambina di ritrattare la sua testimonianza davanti ai media. Tuttavia, il padre ha ribadito con fermezza la veridicità dei fatti e ha sottolineato l’importanza di riconoscere gli errori quando si commettono.
Una Situazione Gestibile
Nonostante la versione del parroco e il supporto del Consiglio pastorale di Gerace, il padre della bambina ha chiarito che la situazione era gestibile e che sua figlia non aveva disturbato la celebrazione più di quanto potrebbe fare qualsiasi altro bambino. Ha espresso la sua delusione per la mancanza di comprensione da parte della chiesa e ha sottolineato la necessità di abbattere le barriere tra la chiesa e l’autismo.
Una Distanza Inaccettabile tra la Chiesa e l’Autismo
La storia di questa bambina è un triste esempio di come la società debba ancora fare progressi significativi nell’accettazione e nell’inclusione delle persone con autismo. Invece di allontanare chi è diverso, dovremmo lavorare per accorciare la distanza tra la chiesa e l’autismo, promuovendo la comprensione e la compassione. La verità non dovrebbe essere imposta come incontestabile, ma dovremmo essere aperti all’ascolto delle diverse esperienze e necessità delle persone con autismo.
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