Nell’ultimo periodo abbiamo assistito ad una vera e propria rivoluzione nel mondo della televisione a pagamento. I principali broadcaster del mercato italiano hanno infatti siglato uno storico accordo per portare alcuni dei canali satellitari sul digitale terrestre e viceversa. Da ciò nascono nuove offerte, canali TV e pacchetti che hanno ingolosito i pirati delle Pay TV che stanno affilando nuovamente le armi con il Card Sharing. In merito, numerose sono state le segnalazioni giunte in redazione da parte dei lettori: ci è stato fatto notare che in Rete si trovano guide passo passo per la visione a scrocco dei nuovi canali a pagamento. Abbiamo così deciso di indagare a fondo per capire quante di queste segnalazioni corrispondano al vero e quanto dal punto di vista tecnico questa pratica illegale sia cambiata nel corso degli anni.
Il Card Sharing è infatti una tecnica conosciuta da tempo, che consente ai pirati, tramite l’utilizzo di decoder alternativi (Zgemma, Dreambox ecc.) dotati di firmware derivato da Linux (quindi totalmente personalizzabile), di condividere con altri utenti su Internet i codici dell’abbonamento alle Pay TV, tramite la creazione di una rete composta da server (il decoder del pirata) e più client (i decoder degli utenti scrocconi). Nel corso dell’inchiesta abbiamo avuto modo di appurare, con nostro sommo stupore, che le modalità per realizzare un sistema di Card Sharing sono rimaste
praticamente invariate in tutti questi anni, salvo qualche piccola differenza. La mancata introduzione di nuove codi- fiche da parte dei broadcaster o di sistemi più sofisticati volti ad impedire questa pratica illegale apre un ventaglio di “nuove” opportunità ai “pirati millennials”, in grado quindi di guardare a scrocco anche i nuovi canali a pagamento veicolati sul digitale terrestre.
Ciò che riporteremo in queste pagine è da considerarsi puramente a scopo informativo: abbiamo volutamente oscurato i passaggi essenziali per impedire a chi legge di mettere in pratica tale sistema fraudolento. Lo ripeteremo fino allo stremo delle forze: fare card sharing è illegale! Si rischia davvero troppo (vedi box “La parola all’avvocato”) rispetto a quello che è il presunto risparmio nella mente del furbetto di turno.
Inoltre, per la legge è sempre illegale sia se il pirata mette su un server di card sharing a scopo di lucro sia se lo fa solo per fini personali. Anche chi allestisce un sistema di multivision nella propria rete locale, per vedere canali diversi in più stanze con un solo abbonamento o che sfrutta la Rete per condividere una sola smart card tra più appartamenti di sua proprietà (casa in città e al mare, ad esempio) commette reato! In definitiva, non ci sono scorciatoie o mezze misure: se si vuole fruire dei canali TV riservati agli utenti paganti, c’è solo una soluzione: pagare!
Card Sharing
Questa tecnica di condivisione illegale degli abbonamenti TV è resa possibile tramite speciali decoder (come lo Zgemma H2) basati sul sistema operativo Enigma 2, derivato da Linux, e dotati di interfaccia di Rete per la connessione in LAN e via Internet. Il sistema si basa su una connessione tra un server e più client, in cui ciascun dispositivo è connesso a un modem/router e al proprio cavo dell’antenna TV. Il pirata che fa da server sottoscrive l’abbonamento e tramite Oscam configura il suo decoder per leggere la smart card, decodificarne il segnale e condividerne i codici a un gruppo di selezionati utenti (client). La condivisione verso i client può avvenire sia in locale, per allestire in LAN un sistema “multivision” , sia via Internet, per consenti re agli utenti remoti “autorizzati” a ricevere i codici per decrittare il segnale TV captato dai loro decoder Enigma 2. In quest’ultimo caso il decoder server deve essere raggiungibile dall’esterno; per fare ciò il pirata usa un servizio di DNS dinamico come No-IP e nel router reindirizza il traffico in ingresso sulla porta di comunicazione del server Oscam verso l’IP del suo decoder (port forward).
La parte più complessa di tutta la tecnica è quella della realizzazione del server (configurazione di Oscam); lato client, invece, il tutto si traduce nell’installare una Softcam (CCCam) che necessità di meno configurazioni, ossia solo di una stringa in formato C-Line inviata dal pirata che fa da server.
Decoder Server
ECCO COSA FA IL PIRATA:
• Usa un decoder Enigma 2
• Collega il cavo dell’antenna TV
• Connette il decoder a Internet
• Installa la Softcam Oscam
• Inserisce la Smart card dell’abbonamento TV che intende condividere
• Edita i file oscam.server, oscam.conf e oscam.user per leggere la CAM, decrittarne il segnale e gestire gli utenti client che riceveranno i codici
• Rende raggiungibile il server dall’esterno con un DNS dinamico
• Invia la C-Line agli utenti client
Client Internet
ECCO COSA FA IL PIRATA:
• Usa un decoder Enigma 2
• Collega il cavo dell’antenna TV
• Connette il decoder a Internet
• Installa la Softcam CCCam
• Inserisce la C-Line nel file cccam.cfg
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