Immagina di essere pagata per piangere ai funerali. Sembra incredibile, ma per una donna cinese originaria di Henan, questa è diventata una realtà. La sua storia è un esempio straordinario di adattamento e reinvenzione in un mondo in continua evoluzione. Il mestiere di “prefica” potrebbe essere uno dei più antichi al mondo, ma si è trasformato in un’opportunità di lavoro sorprendentemente redditizia per questa donna.
Tutto ha avuto inizio con un licenziamento. La crisi economica, l’aumento dei costi di vita e l’ombra della pandemia hanno colpito duramente la vita di questa donna. In un momento di difficoltà, ha deciso di prendere in mano la situazione e cercare un’alternativa al suo lavoro tradizionale. Questa decisione l’ha portata a intraprendere un percorso inaspettato: diventare una “prefica”.
Il ruolo della prefica ha origini antiche, risalenti all’antico Egitto. La sua funzione è sempre stata quella di esprimere dolore e tristezza durante i riti funebri. Ma oggi, la prefica è diventata una professione che va oltre il pianto genuino. Questa donna cinese rivela di guadagnare circa 28.000 dollari all’anno attraverso il suo mestiere. Ma qual è il suo segreto per piangere a comando?
La prefica moderna ha imparato a evocare lacrime genuine attraverso la riflessione sulle difficoltà della sua vita. Inizialmente, non è stato difficile per lei trovare la tristezza necessaria per svolgere il suo lavoro. Più piangeva e più si immergeva nella sua recitazione emotiva, maggiore era il suo compenso. Il tariffario varia in base a diversi fattori, come la durata e l’intensità del pianto.
La storia di questa donna è un esempio di resilienza e adattamento. Una volta pubblicamente rivelata la sua professione, molte persone hanno mostrato interesse a imitarla come mezzo per far fronte alle difficoltà finanziarie. La sua vita è cambiata radicalmente grazie ai guadagni derivanti da questo lavoro insolito. Ha potuto permettersi l’acquisto di una casa e sostenere le spese universitarie di suo figlio.
Nonostante il suo successo e la sua rinascita economica, la donna non è immune dalle critiche. Alcuni considerano il suo lavoro come un atto di cinismo, definendolo una forma di prostituzione dell’anima. Questo solleva importanti domande etiche e morali sulla natura del suo mestiere. La sua storia mette in luce il delicato equilibrio tra la sopravvivenza economica e le valutazioni personali e sociali.
In definitiva, la storia della “prefica” cinese ci porta a riflettere sulla straordinaria capacità umana di adattarsi alle circostanze e trovare opportunità inaspettate, anche nei momenti più difficili. La discussione sulla validità e l’etica di tale professione ci invita a considerare il significato più profondo del lavoro e delle scelte individuali.
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