Huawei prosegue la strada intrapresa lo scorso anno con la linea P Smart, tentando di attirare gli utenti più giovani. Questa serie di smartphone Android è composta da modelli dalle caratteristiche tecniche modeste, ma non di fascia bassa, e con un ecosistema di filtri e app che strizzano l’occhio proprio agli adolescenti. La gamma inaugurata a gennaio 2018 si è arricchita l’estate scorsa della versione plus che introduceva novità come il notch e una scheda tecnica più prestante.
Il nuovo anno ha visto l’arrivo di Huawei P Smart 2019. Presentato in Italia il 10 gennaio, questo modello può essere considerato il fratello gemello dell’Honor 10 Lite con cui condivide la maggior parte delle caratteristiche. Rispetto al precedente P Smart l’edizione 2019 subisce un sensibile restyling. La parte frontale è quella che ottiene un importante rinnovamento; lo schermo rosicchia sempre più spazio alle cornici e ai bordi, mentre la parte superiore vede l’arrivo di un notch a goccia, in cui è contenuta la fotocamera da 8 megapixel. Fotocamera che può essere utilizzata anche per il riconoscimento facciale, il quale avviene in una manciata di secondi se si indossano occhiali; poco tempo di meno, senza.
Il riconoscimento funziona bene anche di sera in interno o all’esterno. Sopra la tacca c’è l’ottima capsula auricolare dalle dimensioni ridottissime, in modo da non rubare altro spazio al display. Lo schermo Ips Full Hd+ passa dai 5,65 pollici agli attuali 6,21”, con una risoluzione da 2.340 x 1.080 pixel. Il pannello è di alta qualità, ma i colori tendono ad essere un po’ troppo desaturati e meno naturali; in generale i colori sono tendenti a tonalità fredde, ma non per forza si tratta di un difetto. Il notch a goccia può essere nascosto in una barra nera, soluzione preferibile nella riproduzione di contenuti multimediali quali giochi e video. Sotto al display c’è infine un piccolo led di notifica.
Nel profilo superiore lo slot permette di alloggiare due Sim o una Sim e la scheda micro Sd; nel profilo destro vi sono il bilanciere del volume e il tasto di accensione. La parte inferiore vede l’ingresso per il jack audio, l’ingresso micro Usb -soluzione che sembra non voler essere abbandonata nemmeno quest’anno- e un valido speaker, che nonostante la posizione, quando si tiene il dispositivo in modalità landscape non soffoca il suono con la mano. L’audio non è di elevata qualità, ma per la fascia in cui si posiziona e per il prezzo è assolutamente adeguato. Il profilo sinistro non è interessato da alcun elemento, mentre la parte posteriore, realizzata in policarbonato, è liscia, ma non eccessivamente scivolosa ed è molto sensibile alle ditate. Il modello in prova è di colore nero, più anonimo rispetto alla versione blu con gradiente, che rende il prodotto più accattivante.
La fotocamera è ora disposta in verticale anziché orizzontale e posizionata in modo più funzionale rispetto a quando lo scorso anno era sul bordo della scocca. Il set fotografico è composto da due sensori da 13+2 megapixel (la seconda fotocamera calcola la profondità di campo) affiancato dal flash e infine, poco più in basso, c’è il sensore di impronte anch’esso abbastanza reattivo. Lo smartphone ha un’ottima impugnatura e risulta leggero (pesa appena 160 g) e facilmente utilizzabile con una mano. Al suo interno c’è il Kirin 710, processore che posiziona il P Smart 2019 sulla fascia medio-bassa; è supportato da 3 GB di Ram e muove Android 9 Pie con interfaccia Emui 9. Il dispositivo non è forse scattante come un top di gamma, ma riesce a reggere senza troppi problemi anche giochi impegnativi, che scorrono fluidi. L’unico problema riscontrato è stato l’impossibilità di eseguire alcuni benchmark grafici quale il 3D Mark.
Alle volte si può percepire un certo surriscaldamento nella parte posteriore del telaio. La memoria interna è invece stata raddoppiata, ed è ora di 64 GB. Rispetto al modello del 2018 c’è un importante upgrade in autonomia, la batteria è ora di 3.400 mAh. Il consumo è ridotto e avendo l’accortezza di spegnere Gps ed Nfc quando inutilizzati la batteria arriva ampiamente a fine giornata senza troppi problemi. Il reparto fotografico è quello che più soffre, specialmente nella modalità automatica, sebbene supportata da algoritmi di intelligenza artificiale. La fotocamera principale ha una lenta messa fuoco e anche lo scatto non è immediato. Di giorno le foto sono di buona qualità, ma le problematiche si riscontrano in situazioni di poca luce o di sera. In questi casi, utilizzando la modalità manuale, la qualità delle foto migliora, anche grazie al sensore principale con apertura F/1.8. La modalità automatica tende ad esagerare con il valore degli Iso, producendo rumore digitale, anche in interni con luce artificiale. La sfocatura nella modalità ritratto produce bokeh gradevoli purché non si esageri con l’apertura; meglio però usare la modalità foto normale. Manca purtroppo lo stabilizzatore, e lo si nota soprattutto nei video. La fotocamera frontale di giorno produce scatti accettabili, di sera sono quasi inutilizzabili per via dell’eccessivo rumore, specialmente in interni. Il prezzo di lancio era di 249 euro, con in più un’interessante promozione che prevedeva uno speaker Huawei in regalo e 50 euro di contenuti fruibili sulla piattaforma Huawei Video, per un valore totale di circa 100 euro. Attualmente il dispositivo su strada si trova circa a 200 euro, prezzo adeguato per le caratteristiche proposte e per il target che desidera raggiungere.
CARATTERISTICHE
Display: 6,21”, Ips, 2.340 x 1.080 pixel • Chipset: Hisilicon Kirin 710 • Cpu: Octa-core 2,2 GHz • Gpu: Mali-G51 Mp4 •
Memoria (Gbyte): 3 • Storage interno (Gbyte): 64 • Slot di espansione: Sì • Fotocamera post.: 13 Mpixel F/1.8 + 2
Mpixel • Fotocamera ant.: 8 Mpixel F/2.0 • Apparato radio: 4G / Lte • Connettività: Bluetooth 4.2, Nfc, micro Usb 2.0,
Wi-Fi 802.11ac • Sensori: Accelerometro, prossimità, bussola, impronte • Gps integrato: Sì • Radio Fm: Sì • Batteria
(mAh): 3.400 • Dimensioni (mm): 155,2 x 73,4 x 7,95 • Peso (g): 160 • Sistema operativo: Android 9 + Emui 9
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