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Iban conto corrente Poste o banca errato, la verifica non è obbligatoria



Oggi parliamo di cosa accade quando facendo un bonifico ci si rende conto di avere sbagliato l’Iban del beneficiario. Secondo una recente sentenza della Corte di Giustizia Europea le banche o le poste, ovvero quelli che vengono definiti prestatori di pagamento, non hanno l’obbligo di verificare la corrispondenza tra il codice inserito ed il destinatario desiderato. Può capitare che nel caso in cui si faccia un bonifico, si inserisca l’IBAN del beneficiario in modo errato e quindi ci si chiede in questi casi che cosa accade.



Conto corrente: stessa linea dell’Abf

La decisione dei giudici europei riporta ad un noto pronunciamento riguardo la stessa questione, che è stato emanato tempo fa dall’Arbitro bancario finanziario. Quest’ultimo stabilisce come le banche o le poste nell’esecuzione di un bonifico disposto da un correntista, devono verificare soltanto che l’Iban sia corretto ovvero non sono responsabili nel caso in cui questo sia inesatto ovvero se il codice non corrisponde effettivamente al beneficiario desiderato. Anche le Poste quindi non ha alcuna responsabilità nel caso in cui per sbaglio si invia una somma di denaro alla persona sbagliata.

Conto corrente, iban sbagliato: non obbligatorio il controllo

La Corte europea si è espressa in un caso che riguarda in effetti un bonifico che è stato effettuato alla Tecnoservice da parte di un debitore. Nel 2015 quest’ultimo avrebbe effettuato un bonifico alla Tecnoservice, ovvero la ditta attraverso il suo conto corrente Poste Italiane. Purtroppo però in seguito è stato verificato che questo IBAN del destinatario indicato dal debitore, non era effettivamente quello giusto. La ditta quindi non avendo effettivamente mai ricevuto il denaro, ha presentato ricorso contro Poste al tribunale di Udine.

L’accusa è quella di non avere verificato l’esatta corrispondenza tra il nome del destinatario del bonifico ed il codice IBAN indicato. Nello specifico, le Poste sono state accusate di avere trasmesso un bonifico che era sbagliato. D’altra parte Poste italiane che ripetuto di non aver lo obbligo a procedere a nessun tipo di controllo riguardo l’IBAN. Il tribunale di Udine a questo punto ha dovuto interpellare i magistrati Ue e questi sulla base dell’interpretazione letterale delle norme,  hanno confermato che l’istituto prestatore quindi le Poste in questo caso, ma anche le banche non hanno alcun obbligo di verificare la corrispondenza tra il nome del beneficiario del bonifico ed il codice IBAN indicato. Nel caso in cui, dunque, quest’ultimo dovesse essere sbagliato, la responsabilità sarà solo ed esclusivamente del debitore.



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