Gianluca Vialli è morto al termine di una lunga malattia. Dopo che l’ex calciatore pochi giorni fa aveva sospeso il suo ruolo di capo delegazione della Nazionale, le sue condizioni di salute si erano aggravate a causa del tumore la pancreas che gli era stato diagnosticato nel 2017. Aveva 58 anni.
Gianluca Vialli, nato a Cremona il 9 luglio 1964, è un ex calciatore italiano, dirigente sportivo e allenatore di calcio, noto anche come capo delegazione della nazionale italiana. Ha 58 anni ed è sposato con Cathryn White Cooper dal 2003. I due si sono conosciuti quando Vialli giocava per il Chelsea e Cathryn è un’ex modella di origine sudafricana che ora lavora come arredatrice, particolarmente affermata nel Regno Unito. La coppia ha due figlie, Olivia e Sofia.
Recentemente, è emerso che Vialli ha avuto una relazione con la showgirl Alba Parietti circa 30 anni fa, come ha confessato lei stessa in un’intervista recente. La loro storia d’amore sarebbe avvenuta durante i Mondiali di calcio degli anni ’90, quando Vialli aveva 26 anni e Parietti ne aveva 29.
Vialli ha dovuto affrontare una grave malattia, un tumore al pancreas diagnosticato nel 2017. Nonostante la malattia progredisca nel tempo, Vialli ha affrontato la sfida con determinazione e tenacia. Ha recentemente parlato della sua malattia con sincerità davanti alle telecamere di “Una semplice domanda” di Alessandro Cattelan per Netflix, ammettendo di avere paura di morire ma anche di essere grato per l’opportunità che la malattia gli ha dato di imparare di più su se stesso. Ha affermato che la vita è fatta per il 20% da quello che accade e per l’80% da come reagiamo a quello che accade, e che la malattia gli ha insegnato molto sulla sua forza. Spera di vivere il più a lungo possibile, ma si sente più fragile di prima.
Vialli ha avuto una carriera di successo come calciatore, allenatore e dirigente sportivo. Ha giocato per diverse squadre di calcio, tra cui Juventus, Sampdoria e Chelsea, vincendo diversi titoli nazionali e internazionali. Ha poi allenato il Chelsea dal 1998 al 2000 e ha lavorato come dirigente sportivo per diverse altre squadre. Ora, oltre a lavorare come capo delegazione della nazionale italiana, è anche un commentatore televisivo di calcio e uno scrittore.
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