Controcopertina

Cristel Carrisi incinta del secondo figlio



Per la prima volta, dopo tanto tempo, mi sento sicura, solida, protetta. Di un tipo di sicurezza che avvertivo solo da bambina, quando vivevo a Cellino San Marco con i miei genitori, i miei fratelli e tutti insieme giravamo il mondo per i concerti di mamma e papà. Adesso la stessa bella sensazione me la danno mio marito Davor, nostro figlio Kai, di nove mesi, e…». Cristel Carrisi, terzogenita di Al Bano e Romina Power, sorride. Ha una luce speciale che le illumina lo sguardo e la rende splendida. Un motivo c’è. Una ragione immensa seppur ancora piccolina. «Sono incinta! A metà agosto darò una sorellina al mio bambino.



Quando nascerà, lui avrà 15 mesi: sarà bellissimo vederli crescere insieme», ci confida seduta sul divano chiaro della sua casa a Zagabria, in Croazia, prima di farsi immortalare in queste prime fotografie con il pancione che si avvia verso il quarto mese. «È stata una sorpresa, arrivata all’improvviso in una bella fase della mia vita. Davor e io desideriamo una famiglia numerosa, come quelle dalle quali proveniamo. Sappiamo quanto sia bello crescere con i fratelli, che dapprima sono compagni di giochi ma, da grandi, diventano un prezioso sostegno, a vita». Il nome della bimba è ancora in via di definizione, ma una certezza c’è: «Non ci fermeremo qui, l’idea è di avere tanti figli». Per la gioia di tutti, soprattutto dei nonni, che dal giorno del matrimonio, celebrato il 3 settembre 2016, desiderano i nipotini. «I miei sono felicissimi.

Non hanno mai nascosto di volerne. E tanti. Mamma sentiva che questa volta sarebbe stata femmina, dice che ne era certa. Ora che ci penso, però, anche per Kai era convinta fosse una bambina…», ride Cristel. «I miei suoceri vivono in Cile e sono persone eccezionali. Non parlano italiano, ma il padre di Davor una parola la ripete spesso: bambini». Avevamo lasciato Cristel raggiante sul palco di 55 passi nel sole, lo spettacolo che ha celebrato i 55 anni di carriera di Al Bano, andato in onda su Canale 5 a fine gennaio. Una festa nella quale lei ha conquistato tutti nei panni di conduttrice, una rivelazione. «Quando mi hanno chiamata per propormi il progetto ho preso tempo per pensarci. Non mi ero mai misurata con una conduzione di quel calibro, in prima serata. Non sapevo se sarei stata all’altezza. E mi sarei dovuta trasferire per dieci giorni a Roma, per le prove e le registrazioni. Al telefono gli autori mi dissero: “Vogliamo realizzare uno show musicale, familiare. Pensiamo a una conduzione fresca.

Vorremmo te, crediamo in te”. Stavo partendo per il Cile. Ma mi sono bastate le 20 ore di volo e un confronto con Davor per dire: “Ok, mi butto. Lo voglio fare e farlo bene”». Cristel ha strabiliato, tanto che le stanno arrivando progetti e proposte di conduzione di programmi. «Sono lusingata, è come se agli occhi degli addetti ai lavori io fossi una nuova Cristel dopo quelle due serate. Lavorare mi piace e mi manca, ma per ora preferisco aspettare, soprattutto perché vivo in Croazia e raggiungere gli studi di Milano o di Roma mi risulta impegnativo». Poi ricorda i dieci giorni trascorsi a Roma per lo show, una sorta di “vacanze romane”. «Sono state giornate intense, uniche, perché siamo stati tutti insieme e non accadeva da un bel po’, visto che viviamo in diversi punti del mondo. Una sera ci siamo fatti portare la cena in albergo, nella camera di mamma.

L’atmosfera gioiosa, complice, era quella dei vecchi tempi. C’era piena armonia tra noi». Alla fine delle registrazioni, però, era distrutta. «Avevamo lavorato sodo, ero stata in piedi ore e ore con i tacchi, ma la squadra era formidabile e l’adrenalina mi ha sorretto bene. Rientrata a casa sono iniziate piccole nausee, emicrania e senso di stanchezza. Ma tutto è passato in fretta. Sapevo già di essere in attesa». Finora Cristel ha preso poco peso: «Anche se ho spesso voglia di pasta, io che ne ho sempre mangiata pochissima. A Roma mi sono concessa cacio e pepe e amatriciana. E non sono nemmeno andata in palestra. Ma ci pensa Kai a tenermi in movimento ». Chi conosce Cristel sa che è sempre stata una ragazza dinamica, estrosa, determinata a seguire un suo percorso. Non ha mai avuto come unico obiettivo nozze e prole. «La voglia di costruire una famiglia mi è venuta grazie a Davor e alnostro amore. Prima ero più concentrata a trovare la mia strada sul lavoro. Standogli accanto l’idea di avere figli è venuta naturalmente ». Confida che l’arrivo di Kai l’ha trasformata. «Nel profondo. Mi ha cambiato l’anima, mi ha resa molto più empatica, più attenta al prossimo.

Prima, la mia emotività, le mie preoccupazioni erano rivolte più al pianeta che alle persone. Infatti, in occasione delle nozze, avevamo scelto di devolvere le donazioni a un’associazione che si occupa della salvaguardia degli oceani. Ora è tutto diverso: entro più in empatia con chi ho di fronte, cercando di capirne gli stati d’animo, le gioie, le difficoltà, senza giudicare mai». Cristel ha parole speciali per il marito imprenditore. «È un uomo meraviglioso, protettivo, presente. Vivere a Zagabria è bellissimo, ma lui si rende conto delle rinunce che ho fatto, lasciando l’Italia, e delle maggiori difficoltà che incontro nella gestione del lavoro. E non dà mai nulla per scontato. Mi stimola molto ed è grazie a lui se, un anno fa, mi sono iscritta alla facoltà di Economia e, adesso, sono stata presa all’Università di Harvard».

Donna dai mille interessi, la “studentessa” racconta com’è andata: «Mio marito mi ha suggerito di provare a fare il test d’ingresso, l’ho ascoltato e mi hanno preso. Seguo online il corso di laurea in Arti liberali [si studiano sia le discipline umanistiche, sia il diritto, l’economia, la scienza, ndr] e se tutto va bene tra tre anni prenderò la laurea a Boston. I miei genitori mi hanno cresciuta facendomi capire quanto fosse importante studiare e aprire i propri orizzonti. Io già lo faccio con mio figlio». Si fa tenera nel raccontare: «È piccino, ma lo stimolo in continuazione e sono convinta che le regole siano fondamentali per crescere bene. Kai lo porto in piscina, gli parlo moltissimo, sia in italiano sia in inglese, mentre il papà gli parla in spagnolo con inflessioni cilene. Per fargli sviluppare fantasia e creatività, ho inventato per lui una serie di colori utilizzando yogurt e coloranti alimentari. Anche mia madre mi dava tele e pennelli per dipingere: è un ricordo tenero che mi lega a lei». Sono tante le emozioni, le dinamiche che Cristel conserva nel cuore e che, in parte, sono riaffiorate nello show celebrativo di Al Bano. «Quando eravamo piccoli, io e i miei fratelli vivevamo viaggi e concerti come un qualcosa di estremamente naturale. Abbiamo visto posti incredibili che ci hanno riempito gli occhi e arricchito il cuore. Quando ci ripenso mi emoziono». È capitato anche in Tv.

Il suo sguardo lucido, così raro, così vero, non è passato inosservato. «Durante una puntata abbiamo mostrato l’immagine di un viaggio in America negli anni Novanta. L’ultimo che ci ha visti tutti e sei insieme: mamma, papà e noi quattro figli: Ylenia, Yari, Romina e io. Ad accompagnare la foto, una frase che evidenziava quanto fosse importante vivere appieno certi momenti, perché non si sa se ce ne saranno altri…». Cala un silenzio che viene interrotto da uno squillo del telefono: è Al Bano. «Sia lui sia mia madre sono nonni speciali e affettuosi. Mamma è dolce e si commuove spesso quando parla Kai. Papà è un nonno che definirei poco classico, perché lavora troppo ed è sempre in giro», scherza Cristel. «Si vede che ha avuto tanti figli: è così paziente! Quando è con Kai gli parla, gli racconta, canta per lui e ogni giorno vuole che io gli invii foto o filmati per non perderne la crescita». Abbiamo finito di scattare le foto. Il languore comincia a farsi sentire. «Ci penso io, cucino per voi». Cristel armeggia e, poco dopo, sforna uno squisito pollo arrosto aromatizzato con patate. «Ho seguito un corso di cucina a New York: non sapevo cuocermi un uovo, lo trovavo imperdonabile. Mi piace creare, sperimentare, sapermela cavare, essere autonoma. L’indipendenza è il dono più grande che i genitori possano fare ai figli. Io l’ho ricevuto. Ora lo trasferirò ai miei bambini». Perché, come scrisse Khalil Gibran rivolgendosi ai genitori nella poesia I vostri figli tanto cara a Cristel: “Voi siete l’arco dal quale, come frecce vive, i vostri figli sono lanciati in avanti. L’Arciere mira al bersaglio sul sentiero dell’infinito e vi tiene tesi con tutto il suo vigore affinché le sue frecce possano andare veloci e lontane”.



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