Tra le tante novità della riforma pensioni 2019, che sono state inserite nel Maxi decreto attuativo, c’è l’introduzione delle finestre temporali trimestrali per la decorrenza della pensione, che riguardano diverse nuove formule di uscita anticipata dal mondo del lavoro ma con delle regole piuttosto complesse. Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza in base a quelle che sono le diverse opzioni 2019.
Pensione di vecchiaia
Questa rappresenta l’unica forma di pensionamento che non è stata modificata dalla riforma e quindi non ci sono delle finestre che prevedono un’attesa tra il momento della maturazione del diritto e quella di decorrenza dell’assegno. Il requisito per poter accedere alla pensione di vecchiaia 2019 è più alto rispetto a quello dello scorso anno, proprio perché sono scattati i 5 mesi di aspettativa di vita, quindi il requisito sarà pari a 67 anni. La pensione decorre a partire dal primo mese successivo alla maturazione del requisito.
Pensione anticipata
In questo caso la riforma introduce delle finestre trimestrali tra la maturazione del diritto e decorrenza e coloro che perfezioneranno hanno il diritto alla pensione anticipata nel 2019, data per applicare gli scatti legali alle aspettative di vita. Il requisito quindi rimane uguale a quello del 2018, ovvero 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne. In questo caso si fa riferimento all’articolo 15 del decreto 4 2019, in base al quale il trattamento pensionistico decorre trascorsi 3 mesi dalla data di maturazione dei requisiti predetti. Va, inoltre, specificato come la finestra trimestrale si applica a coloro che maturano il requisito in seguito al primo gennaio 2019.
Quota 100
Questa è la misura più attesa del 2019. Si può usufruire di quota 100 qualora si raggiungano 62 anni di età e maturato 38 anni di contributi e si applica in via sperimentale nel triennio 2019-2021. In questo caso, è prevista una finestra trimestrale quindi la decorrenza della pensione scatta a tre mesi dalla maturazione del requisito. Coloro quindi che hanno maturato il diritto al 31 dicembre 2018, hanno diritto alla pensione quota 100 con decorrenza utile il primo agosto 2019 ad eccezione dei dipendenti del comparto scuola, per i quale la pensione decorre dal primo settembre dell’anno dove si raggiungono i requisiti. Quindi si maturano i requisiti per poter accedere a quota 100 entro fine anno, con comunicazione delle dimissioni entro e non oltre il 28 febbraio 2019.
Opzione Donna
Questa opzione è stata estesa anche alle lavoratrici che hanno maturato 35 anni di contributi e 58 anni di età per le dipendenti, 59 per gli autonomi entro il 31 dicembre 2018. Riguardo la decorrenza si applicano le regole precedenti previste proprio da Opzione donna e quindi la finestra temporale è pari a 12 mesi per le lavoratrici dipendenti e 18 per le autonome.
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