È stata una vera e propria mobilitazione con tanto di richiesta da parte dell’Associazione Nazionale invalidi civili. In seguito all’approvazione del decreto quota 100 e reddito di cittadinanza, l’associazione Nazionale invalidi civile nelle varie sue ramificazioni territoriali ha richiesto di vedersi riconosciuto un diritto. Nello specifico la protesta riguarderebbe l’ingiustizia delle pensioni di invalidità che sono rimaste bloccate a €285. A ribellarsi non è stata soltanto l’associazione Nazionale invalidi civili, ma tante altre puntano il dito contro la misura di prossima applicazione che è il reddito di cittadinanza, che non prevede delle norme specifiche per i disabili. A dare notizia di questa protesta è stato La Gazzetta del Mezzogiorno, che arriva direttamente da Bari. Nello specifico, in un articolo si spiega come il reddito di cittadinanza non vada a migliorare la condizione del sostegno ai disabili esclusi dai suddetti benefici, nonostante fossero arrivate precedentemente delle rassicurazioni.
Quindi ci sarebbero state delle promesse elettorali che non sono mai state mantenute e per questo motivo Michele Caradonna, a nome della delegazione del capoluogo pugliese dell’associazione ha dichiarato: “Come Anmic Bari abbiamo accolto da subito l’appello del nostro presidente nazionale Nazzaro pagano a proseguire La Battaglia per la difesa dei diritti delle persone con disabilità”. Prossimamente verrà organizzata una manifestazione che si terrà a Roma, alla quale parteciperanno tutte le delegazioni locali. Lo stesso Caradonna ha aggiunto: “Ci aspettano tempi duri, in cui l’unine, la determinazione di tutti gli appartenenti alla nostra categoria può fare la differenza”.
Pensione di invalidità civile Inps, la battaglia che dura oltre 10 anni
È da circa 10 anni che l’associazione lotta per vedere riconosciuti i diritti anche per gli invalidi. Adesso si è puntato il dito contro il governo Conte, ma sono stati tirati in ballo anche i precedenti governi, accusandoli di aver fatto sempre delle promesse di non averne mai mantenute. “Ovviamente il problema non riguarda solo questo governo ma anche quelli precedenti ..tutti e dico tutti bravi a promettere… L’Anmic nel 2008 presentò la proposta di Legge di iniziativa popolare per l’aumento delle pensioni… Tutti erano d’accoro ma nei fatti siamo nel 2019 a dire le stesse cose”. E’ questo quanto dichiarato ancora dall’Associazione.
Protestano anche in altre parti d’Italia e nello specifico in provincia di Firenze il fondatore della Onlus #Vorreiprendereiltreno, Iacopo Melio, 26enne di Cerreto Guidi, il quale ha lanciato una petizione online per poter apportare 5 emendamenti a costo zero ad un provvedimento che non tiene conto di quelle che sono le esigenze di chi è diversamente abile, diritti che sono stati già dibattuti dalla legge 104.
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