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Sapete chi sono i figli di Milly Carlucci?



Milly Carlucci è una delle conduttrici televisive più popolari d’Italia. È arrivata a entrare nelle case degli italiani ed è diventata una delle conduttrici più importanti della televisione italiana. Purtroppo non si sa molto di Milly e della sua vita privata. Chi sono i suoi figli? Che fine ha fatto il marito?



Nata nel 1954, Milly Carlucci ha iniziato la sua carriera nel 1976 grazie soprattutto a Renzo Arbore. Quest’ultimo pare l’abbia scelta come inviata del programma L’altra domenica. Da quel momento inizia la sua carriera nel mondo dello inizia e riesce a raggiungere l’apice successore, affiancandolo con Pippo spettacolo del Festival di Sanremo del 1992. Da sempre appassionata di musica, dal 2005 partecipa al programma di ascolti Ballando con le stelle. Fin da bambina è appassionata di pattinaggio sul ghiaccio. Nel 2015 ha lanciato il programma Notti sul ghiaccio, che ha riscosso un immediato successo. Poi su Rai 1 ha lanciato Il cantante mascherato, la popolarità si è impennata da un giorno all’altro!

La conduttrice, nota per i suoi numerosi ospiti famosi, ha due figli dal primo matrimonio. La figlia maggiore, Angelica Donati, è nata nel 1986. Sembra che fin da piccola Angelica abbia capito che il mondo dello spettacolo non faceva per lei. Si è quindi laureata all’Università di Oxford e attualmente lavora nell’azienda di famiglia. “Sono stata molto fortunata ad avere due genitori che ci hanno detto: fate quello che volete, purché siate felici. Ho sempre ammirato mio padre; mi ha ispirato. È stato il principale sponsor negli affari”. Questa è stata la dichiarazione di Angelica durante un’intervista.

Il secondo figlio, Patrick, si è laureato alla Regent’s University di Londra e vive tuttora nella capitale inglese. Lavora in un’azienda che recupera un ruolo davvero molto rappresentato. “È l’ultima ruota del carro”, dice la madre, “ha una settimana di ferie all’anno, perché queste aziende anglosassoni ti mettono sotto, ti fanno lavorare tanto, ma sono contenta, almeno così impara l’etica del lavoro” .



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