Hanno presentato la seconda stagione di Suburra. Trattasi di 8 episodi. Saranno disponibili da domani. È un prodotto Netflix. Netflix è quella “cosa” che piace a tutti e ti permette di vedere quello che vuoi, quando vuoi, più o meno dove vuoi: serie, film, documentari. Perché diciamo ciò? Per il seguente motivo. Una delle domande fatte all’attore attualmente più amato dalle masse, ovvero Borghi Alessandro (Sulla mia pelle, Il primo re, solo per citare i più recenti), è stata:«Perché la messa in onda della prima stagione sulla Rai non sta funzionando (share ai minimi termini)? ». Risposta: «Perché uno l’ha già vista su Netflix e se non ha Netflix va da un suo amico che ce l’ha e se la guarda. E poi la Rai ha tagliato le scene più belle, di cosa stiamo parlando…».E in effetti questa concezione delle serie che finiscono sulle generaliste “un anno dopo”, a cadenza settimanale e tagliuzzate, sa un po’ di medioevo della tv. Ma non siamo qui per far polemiche e, quindi, parliamo di Suburra 2.
TUTTI CATTIVI Eccoci. Abbiamo visto le prime due puntate del nuovo ambaradan. Limiteremo gli spoiler alla seguente considerazione: il più buono c’ha la rogna. Oh, in Suburra son tutti cattivi come la peste e, infatti, sia Borghi (Aureliano) che la Gerini (Sara Monaschi) spiegano: «Pensavamo di mettere un po’ di ironia nei nostri personaggi ma qui… non c’è niente da ridere». E a ben guardare non hanno davvero tutti i torti. Roma e dintorni vengono descritti come una sorta di Gomorra (ops…) italiana, i personaggi son tutti sozzi nell’animo e si sporcano la coscienza per questioni di potere e tornaconto personale.
Questa seconda stagione appare (almeno nei primi due episodi) più strutturata della prima: i dialoghi funzionano meglio, gli intrecci pure, le atmosfere sono “profonde”. A un certo punto salta fuori una tematica molto poco battuta in questo periodo (qui sarcasmo): quella dell’immigrazione selvaggia. A Ostia arrivano circa 500 disperati e la responsabile di una Onlus (la Gerini) si fa brillare gli occhi e dice a un Alto (e avidissimo) Prelato: «Son 35 euro al giorno per ciascuno di loro, prendiamoceli noi!». E se li prendono. In qualche modo Suburra serve un assist a Salvini. Soddisfazione anche per tutti quelli che pensano che il Vaticano sia a sua volta infestato dai corrotti. Sarà così? Boh, del resto questa è solo fiction…
BUONA POLITICA L’altro tema trattato è quello della buona politica (anche qui sarcasmo). Un candidato al Campidoglio dalle immacolate intenzioni (Filippo Nigro, alias Amedeo Cinaglia), prima convince i romani a votarlo per la sua purezza, poi si scopre viscido e fetente come un sorcio. E se sui clericali corrotti magari qualche spettatore rischia di risentirsi, sui politici capite bene che è un plebiscito di «che schifo! Vergogna! È tutto un magna magna! » . Totale: Suburra 2 piacerà assai, la prima stagione è stata vista in tutto il mondo, in questa i personaggi “evolvono”, da Spadino (Giacomo Ferrara), a Lele (Eduardo Valdarnini) fino aSamurai (Francesco Acquaroli, che in realtà stronzo era nella prima stagione e stronzo rimane pure nella seconda, quindi evolve per modo di dire). Come in tutte le serie “avvelenate” come questa ci saranno molti morti, anche prestigiosi, e alla fine di ogni puntata vi domanderete «ma Roma è davvero così?». Il qui scrivente lo ha «pensato a voce alta» e la sua romanissima vicina di poltrona in sala ha risposto così: «Avoja, è pure peggio, questi almeno so’ bei ragazzi…». Buona visione.
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