Il 25 marzo 2019, Kristina Gallo, 30 anni, è stata trovata morta nel suo appartamento di Bologna. Il suo corpo giaceva nudo sul pavimento da giorni e nell’appartamento era presente solo il cane della donna. In un momento le indagini propendono per una morte per cause naturali, ma i successivi approfondimenti investigativi ricostruiscono un quadro decisamente diverso: quello di una relazione burrascosa testimoniata da amici e colleghi e di un possibile coinvolgimento del compagno della donna nella sua morte.
Tre anni dopo, i carabinieri hanno arrestato il compagno 44enne della donna con l’accusa di omicidio aggravato per stalking nei confronti della vittima. L’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata eseguita ieri sera dai carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale, coordinati dalla Procura. La donna lavorava in un centro relazioni e aveva da poco chiuso una sentimentale problematica con il compagno, che ha negato ogni coinvolgimento nella morte di Kristina.
In un momento la Procura aveva chiesto l’archiviazione del caso, ma su richiesta dei familiari della vittima il gip ha disposto ulteriori accertamenti medico-legali e tecnico-scientifici sulla scena del crimine. Nel frattempo, il cadavere è stato cremato, mentre la casa in cui il trentenne vive come affittuario è stata restituita al proprietario. Sono stati effettuati ulteriori esami su campioni biologici e genetici e, sulla base dei nuovi elementi dagli investigatori, è stato creato un modello 3D di quanto accaduto nella casa. I tabulati telefonici hanno confermato che il 44enne era lì prima di morire, contraddicendo le sue affermazioni.
La polizia ha scoperto le chiavi dell’auto del sospetto nella camera da letto doveva il cadavere. Inoltre, nonostante il 44enne avesse disinstallato l’applicazione dal suo cellulare, sono stati acquisiti circa 6 mila file audio dai quali è emersa la natura del rapporto tra i due. Amici, colleghi e vicini di casa hanno confermato le viole fisiche e psicologiche sub da Kristina a causa di quella che gli indagati “gelosia s misurata” da parte del marito.
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