Entrera’ nel vivo martedi’ l’esame parlamentare del maxi-decreto con reddito di cittadinanza e quota 100, le misure bandiera di M5s e Lega. Il testo non e’ blindato e il governo punta a inserire dei correttivi ma senza stravolgere il testo. Il pacchetto di modifiche allo studio dell’esecutivo comprende alcuni ritocchi al capitolo pensioni e alcune correzioni al reddito di cittadinanza. Nel pacchetto potrebbe rientrare anche l’innalzamento da 30 mila a 45-50 mila euro del limite per l’anticipo delle liquidazioni dei dipendenti pubblici (Tfs) con prestito bancario.
Tra le modifiche in arrivo targate Lega, anche la possibilita’ di congelare le pensioni corrisposte ai latitanti. Nel dettaglio, l’esecutivo lavora a una norma salva-esodati collegata alla cosiddetta pace contributiva. L’orientamento e’ di evitare il dispositivo della salvaguardia utilizzato dai precedenti governi. Il meccanismo consentirebbe a chi e’ rimasto senza lavoro e senza pensione dopo l’introduzione della riforma Fornero, ed e’ in disoccupazione, di accedere al pensionamento attraverso gli attuali strumenti: quota 100, opzione donna, uscite con il solo canale contributivo a prescindere dell’eta’ anagrafica, Ape sociale prorogata.
Si studia anche un meccanismo di vantaggio per consentire il riscatto della laurea agevolato anche a chi ha cominciato a lavorare e versar contributi prima del 1996. Al momento la norma consente il riscatto low cost solo a chi ha cominciato a lavorare e versare contributi dopo il ’96, anno in cui e’ partita la riforma Dini delle pensioni che ha introdotto il metodo contributivo. Per come e’ strutturata ora la misura, quindi, gli under 45 sarebbero fortunati e potrebbero sfruttare questa opportunita’ mentre tutti gli altri no. E, come hanno fatto notare anche i tecnici del Senato nel dossier sul decreto, il paletto e’ a rischio di incostituzionalita’.
Con un emendamento a firma Lega, poi, si punta a congelare la pensione ai latitanti. In teoria, come ha spiegato il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon, “e’ incostituzionale eliminare il godimento della pensione. Non si possono togliere i contributi versati. Stiamo verificando i profili di costituzionalita’”. Sul fronte del reddito di cittadinanza si punta a restringere ulteriormente la platea e a rendere piu’ stringenti le cosiddette norme-antidivano. La Lega chiede paletti piu’ rigidi contro i furbetti e gli evasori. Intanto dal garante della privacy sono arrivati una serie di rilievi sulle norme che permettono ai centri per l’impiego di controllare tutte le spese dei percettori del reddito di cittadinanza e quelle che mettono a disposizione dei Caf informazioni sensibili su dati personali, patrimoniali e reddituali di tutta la popolazione.
Alcuni ritocchi potrebbero arrivare quindi anche su questo fronte. Alcune delle modifiche in arrivo al decretone potrebbero poi riguardare il capitolo pensioni d’oro, altro cavallo di battaglia M5s. Il vicepremier Luigi Di Maio ha annunciato tagli alle pensioni d’oro dei dirigenti sindacali. In casa Lega si fa notare pero’ che qualsiasi intervento in questo campo non puo’ essere retroattivo. L’iter al Senato rischia di essere piu’ lungo del previsto anche perche’ si preannuncia una pioggia di emendamenti delle forze politiche. La scadenza per la presentazione delle proposte di modifica in commissione Lavoro e’ fissata a martedi’ alle 9 e alle 14 della stessa giornata sono previste le repliche di relatori e governo. I lavori della Commissione andranno avanti per tutta la settimana. ll decreto, che scade il 29 marzo, e’ atteso in Aula a Palazzo Madama dal 19 febbraio ma e’ stata gia’ prevista la possibilita’ di far slittare il passaggio in Aula alla settimana successiva (via libera entro il 28 febbraio) per poi trasmettere il testo alla Camera.
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