Lo aveva anticipato già nelle scorse settimane Laura Castelli del MoVimento 5 Stelle, pubblicando un’intervista con la quale confermava che il governo avrebbe attuato per il 2019 la pensione di Cittadinanza e il conseguente aumento della pensione minima.
Il Ministro dell’economia del governo Conte, aveva rinunciato confermato quindi la proposta di voler rendere attuativo il reddito di cittadinanza e pensione di cittadinanza. Nello specifico parlando della prima misura il vice ministro dell’economia del governo Conte, ha spiegato che la fase attorno alla quale ruota effettivamente l’intera riforma, partirà il primo gennaio con le pensioni di cittadinanza portando così le pensioni ad un minimo di €780. La stessa ha assicurato come il governo si occuperà della riforma anche dei centri per l’impiego, calcolando che però ci vorranno alcuni mesi e poi successivamente partirà il reddito di cittadinanza.
Riguardo le risorse, si dice che queste sino piuttosto ingenti. Ci vorranno circa 10 miliardi di euro. Riguardo i potenziali quelli che sono i potenziali beneficiari della misura, sembra che il governo abbia deciso di coinvolgere tutti quelli che si trovano a vivere Purtroppo al di sotto della soglia di povertà ovvero coloro che si trovano a percepire una pensione di importo al di sotto dei €780. Sul dove trovare le risorse, sembra che anche in questo caso il viceministro Castelli abbia detto la sua ovvero che le risorse ci sono e che alcune sono già esistenti nel bilancio dello Stato, mentre altre saranno frutto delle razionalizzazioni delle misure di sostegno al reddito che al momento non funzionano.
La stessa ha assicurato che comunque esistono quelle coperture che erano state già indicate nel programma. E ancora la stessa ha illustrato come reddito di cittadinanza sicuramente avrà una sua identità digitale e con il team di Diego Piacentini aggiunto che sta cercando tutti insieme di poter mettere insieme le banche dati necessarie ovvero centro per l’impiego e centri di formazione con un solo obiettivo ovvero quello di combattere il lavoro nero e non soltanto.
Per questo motivo, gli esperti hanno sottolineato come sarà loro premura digitalizzare la domanda e l’offerta, facendo incontrare chi è in cerca di lavoro con chi lo offre e si avrà nel contempo anche un borsellino elettronico per poter effettuare i pagamenti e così si eviterà l’evasione, la corruzione ed anche i furbetti. Comunque Laura Castelli del MoVimento 5 Stelle ha anche parlato di quelli che sono i rapporti con il ministro dell’economia Giovanni Tria ed ha smentito tutte le voci riguardanti le dimissioni del ministro. Nello specifico, l’esponente 5 Stelle ha confermato come da settimane lavori alla governo insieme al vice ministro della Lega Massimo Garavaglia, facendo delle riunioni molto spesso anche con il ministro dell’economia Giovanni Tria.
Il Sud fa il pieno: i soldi del reddito di cittadinanza andranno soprattutto alle regioni meridionali. A cominciare dalla Campania. Ad annunciarlo è stato ieri il ministro del Lavoro nonché vicepremier, Luigi Di Maio.«La Campania sarà la prima regione in Italia interessata dal reddito di cittadinanza», ha sentenziato parlando al liceo Imbriani di Pomigliano, che frequentò in gioventù. «Qui inietteremo nell’economia reale circa 2 miliardi di euro all’anno »,ha aggiunto il leader 5 Stelle, in pratica il 28% dell’intero importo stanziato per il 2019, pari a 7 miliardi di euro. Le risorse che saranno investite in Campania,aggiunge il vicepremier, potranno essere utilizzate «dalle famiglie in difficoltà mentre le formiamo e inseriamo lavorativamente. Il futuro dell’occupazione di questa regione sta nella formazione. Il lavoro e la formazione cammineranno di pari passo ogni giorno ». In precedenza il leader grillino aveva presentato con il premier Conte il sito ufficiale Reddito di cittadinanza. gov.it e la «carta» di Poste Italiane sulla quale saranno accreditati i sussidi. «È la prova che le card esistono, questa è la prima di 3 milioni, è un’operazione verità », ha tuonato, fra una schermata di presentazione e l’altra, facendo impallidire il ricordo delle slide con le quali l’ex premier Renzi accompagnava il racconto dei provvedimenti di governo. «Ce l’abbiamo fatta», ha aggiunto , «ora bisogna mettersi al lavoro» per rispettare le scadenze.
CIFRE CONFUSE Intanto ritorna la confusione sulle cifre in gioco. Mentre il ministro del Lavoro ha parlato di «8 miliardi immessi nell’economia reale», l’Istat ha presentato dati diversi, proprio ieri, in audizione al Senato sul Decretone. A beneficiare della misura sarebbero un milione e 308mila famiglie e due milioni e 706mila individui, con un importo annuo medio per famiglia pari a 5 mila euro e un costo totale di 6,6 miliardi. Resta da capire poi, quale efficacia possano avere le offerte previste, soprattutto sulla platea degli inattivi che si apprestano a trasformarsi in disoccupati, come nel caso delle 422mila casalinghe previste sempre dall’Istat. «Entro i dodici mesi dal lancio del reddito di cittadinanza arriverà almeno un’offerta di lavoro entro 100 chilometri dal luogo di residenza, entro i 250 chilometri o in tutto il territorio nazionale», ha chiosato al proposito Di Maio. Il governo mette in conto che vi sia una quota di «furbi, pronti ad approfittare del provvedimento pur senza avere i requisiti richiesti». «Ci aspettiamo più domande di chi ha diritto al reddito», ha ammesso il titolare del Lavoro, «ma tutti quelli che vogliono fare domanda online coglieranno l’occasione per avere un’identità digitale e ci servirà per i prossimi anni per altri servizi della Pubblica amministrazione».
VERSAMENTI INDEBITI Molto meno ottimista sul tema dei «portoghesi» è invece il numero uno dell’Inps, Tito Boeri. «Il reddito di cittadinanza non dispone ancora di tutti gli strumenti di verifica, soprattutto quelli relativi all’accertamento del patrimonio mobiliare » di chi accede al beneficio: «quindi a posteriori potremmo trovarci a fare un’azione di recupero nei confronti di famiglie che non se la passano bene, più di 100mila nuclei familiari a cui potremo chiedere indietro anche 10mila euro», ha chiarito Boeri nel corso della trasmissione Otto e mezzo. Questo senza contare la difficoltà di acquisire informazioni certe e verificabili. Proprio intorno alle 16, quando Di Maio presentava in diretta su Internet le slide per chiarire le procedure e i meccanismi da seguire, i gestori del sito bufala Redditodicittadinanza2018. it, creato l’anno scorso a scopo puramente ludico, hanno registrato oltre 32mila visualizzazioni di pagina.
ASSESSORI INFURIATI Sullo sfondo, sempre ieri, è deflagrato lo scontro fra le Regioni e il Ministero del Lavoro. Gli assessori regionali al Lavoro, infatti, hanno respinto al mittente le accuse di aver frenato sull’operazione e di prepararsi a creare ostacoli. Abbiamo «perplessità rispetto all’annuncio del ministero, non concordato con le Regioni, della selezione massiva dei 6mila navigator che dovrebbero essere contrattualizzati da Anpal Servizi con contratti precari. Questi precari dovrebbero affiancarsi e sovrapporsi a operatori dei centri per impiego», ha puntualizzato la coordinatrice della Commissione Lavoro della Conferenza delle Regioni, Cristina Grieco, in audizione al Senato. «Abbiamo fatto domande precise, ma ricevuto risposte parziali. Ci sembra di capire che avranno un profilo più o meno coincidente con gli operatori dei centri per l’impiego », ha continuato, «e si pone un grosso problema di organizzazione ». Si aumentano i «precari di Anpal Servizi» e c’è un problema di «sovrapposizione di competenze regionali». «Se non correggiamo queste criticità intravediamo un importante profilo di incostituzionalità», ha concluso la Grieco
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