Adesso che è diventata realtà, in tanti si chiedono e stanno anche valutando la possibilità di poter andare in pensione usufruendo di quota 100. Cerchiamo di capire bene la situazione e nello specifico se quota 100 è così davvero conveniente e perché eventualmente è così vantaggiosa. In seguito alla pubblicazione del decreto su quota 100 e reddito di cittadinanza lo scorso 28 gennaio 2018, le due misure sono diventate realtà e sembrano essere i capisaldi di una riforma pensionistica tanto voluta e desiderata dal nuovo governo Conte, ma anche dalla maggior parte degli italiani. Stando a quanto riferito, i primi assegni della misura previdenziale arriveranno nel mese di aprile 2019, ma è anche possibile già da alcuni giorni farne richiesta. Ma come funziona? Potranno aderire a quota 100 tutti i lavoratori che hanno maturato due requisiti di base ovvero 62 anni di età e 38 anni di contributi. Questa misura aprirebbe di fatto la possibilità tanti lavoratori nel prossimo triennio di poter andare in pensione rispetto a quello che sarebbe potuta venire e secondo le regole introdotte dalla riforma Fornero.
In tanti stanno chiedendo nell’ultima settimana se quota 100 cm la misura piuttosto conveniente o meno ovviamente dal punto di vista economico. Il decreto però non è soltanto uno strumento grazie al quale tanti lavoratori potranno andare prima in pensione, ma anche una delle opzioni per poter accedere alla pensione in modo più semplice. Un esempio è rappresentato proprio dall’articolo 20 ovvero facoltà di riscatto periodi non coperti da contribuzione, con cui è nel prossimo triennio si darà la possibilità di poter coprire i buchi contributivi fino ad un massimo di 5 anni.
Nello specifico questo articolo sancisce come in via sperimentale per il triennio 2019-2021, gli iscritti all’assicurazione generale obbligatoria per l’invalidità la vecchiaia e i superstiti dei lavoratori dipendenti e alle forme sostitutive ed esclusive della medesima nonché alle gestioni speciali dei Lavoratori autonomi e alla gestione separata di cui all’articolo 2 comma 26 della legge 8 agosto 1995 numero 335 privi di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 e non era titolare di pensione hanno facoltà di riscattare o in tutto o in parte i periodi che sono antecedenti alla data di entrata in vigore del presente decreto compresi tra la data del primo e quello dell’ultimo contributo comunque accreditato nelle suddette forme assicurative non soggetti a obbligo contributivo e che non siano già coperti da contribuzione comunque versata e accreditata prezzo forma di previdenza obbligatoria.
Tornando al dubbio iniziale, ovvero se quota 100 sia davvero una misura pensionistica conveniente o meno, possiamo fare riferimento ad alcune considerazioni rilasciate insieme in seguito ad uno studio condotto dal Centro studi e ricerche itinerari previdenziali, secondo cui a beneficiare maggiormente di questa misura sarebbero i lavoratori che andranno in pensione con una parte preponderante, determinata dal sistema retributivo a fronte invece di coloro che andranno in pensione con il sistema misto.
Add comment