Una volta pubblicato il decreto pensioni in Gazzetta Ufficiale, adesso parte la corsa alla pensione vera e propria. Ciò significa che i lavoratori che sono interessati a beneficiare soprattutto della misura quota 100, già a partire dalle prossime ore, potranno iniziare a presentare le domande di pensionamento. Bisognerà comunque attendere le circolari che dovranno essere emesse dall’INPS nei giorni a venire. L’istituto di previdenza sociale sembra che stia lavorando a pieno ritmo ed in queste ore per cercare di mettere queste circolari nel più breve tempo possibile dando così la possibilità a coloro che vorranno sfruttare quota 100 di poter iniziare a presentare le domande di pensionamento.
Sembra che tra i primi a voler presentare la domanda, vi sono i dipendenti pubblici ai quali è stato richiesto di dare un preavviso di circa 6 mesi alle amministrazioni di appartenenza. Ovviamente ricordiamo che per poter beneficiare di questa misura, bisognerà aver maturato i requisiti e nello specifico compiuto 62 anni di età e maturato 38 anni di contributi, entro la data di entrata in vigore del decreto e quindi oggi martedì 29 gennaio.
In questo modo, i lavoratori potranno accedere alla pensione a partire dal primo di agosto. Per tutti gli altri, per i quali il doppio requisito scatta a partire dalla giornata di domani, potranno invece lasciare il servizio soltanto dopo un periodo di attesa di circa 6 mesi. Volendo fare un esempio concreto, se si compiono gli anni il 20 di febbraio e avendo già la contribuzione richiesta dalla legge, l’uscita dal mondo del lavoro coinciderà con il 21 di agosto. Per quanto riguarda il personale a tempo indeterminato del mondo della scuola e quindi docenti e personale ATA, per il quale la data del pensionamento è fissata al primo di settembre, dovranno presentare la domanda entro il prossimo 28 febbraio e la stessa regola vale anche per il personale universitario, che dovranno fare riferimento all’inizio dell’anno accademico.
Per quanto riguarda invece i Lavoratori Privati, i tempi sembrano essere un po’ più contenuti e nello specifico qualora i requisiti richiesti dalla legge siano stati centrati entro lo scorso 31 dicembre 2018, si potrà accedere alla pensione già a partire dal primo di aprile. In seguito a questa data, si applicherà poi la finestra dei tre mesi con un uscita effettiva il primo giorno successivo mese. Per fare un esempio pratico e considerando il compimento del 62esimo anno di dal 20 febbraio, la data per poter accedere alla pensione sarebbe il primo giugno. Le finestre trimestrali verranno applicate anche nel caso della pensione anticipata, per la quale a prescindere dall’età sono necessari 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne, requisito che è stato congelato fino al 2026.
Reddito, scoppia il caso furbetti. Lezioni su come aggirare la legge
«Pizzicato» da una troupe televisiva di La7 mentre spiegava i trucchi per ottenere il reddito di cittadinanza senza avere i requisiti, denunciato dal vice premier Luigi Di Maio che ha sollecitato l’intervento della Guardia di Finanza, Sandro Russo, dipendente del Caf-Cgil di Palermo è stato sospeso dal servizio. Lui si difende, dicendo di essere stato raggirato dai giornalisti, ma Di Maio affonda le accuse, sottolineando che Russo è anche consigliere comunale del Pd a Monreale. E mentre migliaia di cittadini, con il decreto appena pubblicato in Gazzetta, hanno preso a tempestare di domande i Centri di assistenza fiscale che non sanno bene cosa rispondere, lo stesso Di Maio rivela di aver avuto nuove «segnalazioni» dagli stessi Caf di altri consulenti senza scrupoli, e il debutto del reddito di cittadinanza torna a diventare una faccenda «politica ». «Questo che abbiamo beccato sembra che fosse un consigliere comunale del Pd», attacca Di Maio su Facebook.
«Chi fa il furbo paga! Il dipendente del Caf che avevo denunciato è stato sospeso per aver consigliato ad un cittadino come aggirare i paletti sul reddito di cittadinanza. Pensava di farla franca… povero illuso! » aggiunge il ministro del Lavoro. Che subito dopo aggiunge: «Abbiamo ricevuto segnalazioni da altri Caf. Siamo al lavoro. Avanti il prossimo! ». Ieri mattina, su indicazione di Di Maio, la Guardia di finanza è entrata negli uffici del Caf segnalato dal servizio televisivo ed ha fatto i suoi accertamenti, individuando il presunto colpevole. Sandro Russo, questo il suo nome, è stato sospeso cautelativamente dal lavoro dal Caf e va incontro anche ad un procedimento disciplinare della Cgil.
Del suo caso ha parlato ieri anche il neo segretario della confederazione, Maurizio Landini. «Se una persona ha fatto degli errori dovrà risponderne. Ma questo non può mettere in discussione l’autorevolezza e l’onestà delle organizzazioni sindacali, in questo caso della Cgil. La persona è stata sospesa e sono aperte tutte le procedure per verificare il suo comportamento: se è in contrasto con i nostri valori si prenderanno— ha detto Landini—i provvedimenti del caso». Lui, Sandro Russo, si difende, sostenendo di essere stato «raggirato» dal giornalista. «Si è presentato come dirigente della Cgil e mi ha chiesto di chi cerca di raggirare la legge e se vi fossero realmente delle falle nella nuova norma. Gli ho quindi spiegato come era possibile eluderla. Per me — si difende Russo — era un collega che chiedeva informazioni, non un cittadino». Sul caso è intervenuta anche la Consulta dei Caf, definendolo comunque grave anche se, si dice, si tratterebbe di un caso isolato. «Non bisogna gettare le colpe sui Caf. Siamo responsabili, altrimenti non si spiegherebbe perché vengono da noi milioni di cittadini » dice Massimo Bagnoli. In effetti la corsa al reddito è partita. Anche se i Caf non sanno cosa rispondere a chi chiede lumi sul reddito di cittadinanza, a parte consigliare di procurarsi un indice Isee aggiornato. Mancano le convenzioni con l’Inps, i moduli, la piattaforma telematica. Anche se l’operazione è pronta a partire, con l’avvio delle domande a marzo, per ottenere il primo assegno di cittadinanza alla fine di aprile. Il decreto conferma tutti i paletti per l’uso del reddito, compreso quello di spendere la somma percepita entro il mese successivo, pena un taglio del 20%. Ogni sei mesi il conto sarà verificato e la somma non spesa che eccede l’importo di una mensilità sarà cancellata.
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