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Pensioni ultime notizie, non cambia il contributo per gli iscritti al Fondo Clero



Novità importanti emergono riguardo i contributi per gli iscritti al fondo clero.  Stando a quanto riferito, in Gazzetta Ufficiale il decreto ministeriale, che adegua il contributo dal primo gennaio 2017 a carico degli iscritti al fondo di previdenza del clero di ministri di culto delle confessioni religiose diverse dalla Cattolica, pare resti invariato.



Ebbene sì, resterebbe invariata la contribuzione annua che è dovuta da iscritti al fondo clero ed a fissare questo punto è il decreto del ministero del lavoro concertato con quello delle Finanze lo scorso 21 dicembre 2018 che è stato pubblicato in Gazzetta soltanto alcune ore fa, aggiornando in questo modo i contributi pensionistici dovuti al fondo. Questo provvedimento sembra che abbia stabilito come gli iscritti al fondo di previdenza del clero secolare dei ministri di culto delle confessioni religiose diverse dalla Cattolica, dovranno pagare un contributo per l’anno 2017 che ammonta a 1722,08 euro, ovvero lo stesso importo che è stato stabilito per l’anno precedente.

Il contributo che è relativo al fondo clero è legato all’aumento percentuale che si è verificato in seguito alla variazione degli importi di pensione degli iscritti nell’anno precedente. Detto ciò, se si considera che la variazione risulta non aver cambiato nulla e che il decreto abbia lasciato del tutto invariato il tasso di contribuzione, quindi gli iscritti non dovranno effettuare dei conguagli rispetto agli importi che erano stati fissati dall’INPS precedentemente con la circolare numero 166 del 2017, che è stata pubblicata in seguito all’ultimo aggiornamento del tasso. Alla base del sistema di calcolo della pensione nel fondo clero ci sarebbe la presenza del contributo minimo.

Va anche detto che la pensione nel fondo clero è costituito da un assegno minimo che è pari all’importo del trattamento minimo che viene erogato dall’Ago al quale si aggiunge poi una maggiorazione annuale che viene stabilita direttamente dall’INPS e che è pari a 5,81 euro per ogni anno di contribuzione eccedente il ventesimo e anche per ogni anno di ulteriore contribuzione rispetto a quella che è l‘età per il pensionamento di vecchiaia cioè oltre i 69 anni.

In questo caso, questo importo minimo della pensione si va a moltiplicare per il coefficiente presente alla tabella D, allegata alla legge numero 487 del 1972 e che varia in base al numero degli anni trascorsi alla data del perfezionamento dei requisiti sopracitati alla data di decorrenza della pensione. Detto ciò dunque la cosa più importante è che la contribuzione annua dovuta da iscritti al fondo clero per il 2019 resta invariata grazie al decreto del ministero del lavoro concertato con quello delle Finanze dello scorso 21 dicembre 2018.



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