Il nome di Elisabetta Belloni ha iniziato a diventare popolare per il grande pubblico negli ultimi giorni. Da quando ha iniziato a far parte di una short list su cui si concentravano le discussioni tra i partiti sul ruolo di presidente. Nel 2018, il suo nome è stato menzionato con quello di Lucrezia Reichlin per la posizione di Presidente del Consiglio.
Si è poi discusso di lei come possibile sostituta di Draghi, qualora il premier dovesse passare al Quirinale. Belloni infatti sembra godere di una stima trasversale, sia nel PD che nella Lega. Luigi Di Maio ha speso in più occasioni parole di rilievo per lei. Tuttavia, Forza Italia ha dichiarato che rifiuterebbe una salita a Palazzo Chigi se venisse nominata lì dal presidente Rodgersi.
Molti sono i record legati al suo nome; Belloni è stata infatti la prima donna in assoluto alla Farnesina – il ministero degli Esteri italiano – ad essere nominata segretario generale ed è ora la prima donna direttore dei servizi segreti italiani dopo essere stata proposta da Mario Draghi presidente del Consiglio il 12 maggio 2021.
Elisabetta Belloni è nata a Roma il 1° settembre 1958. È stata una delle prime studentesse a iscriversi al Liceo Massimo di Roma, un istituto fino ad allora riservato ai soli uomini, che ha frequentato con l’attuale Presidente del Consiglio Draghi.
Al Massimo ci hanno insegnato l’impegno e il rigore che ci accompagnano per tutta la vita”, ha ricordato con emozione la Belloni ricevendo un premio per gli ex studenti di questa prestigiosa scuola gesuita dove “ho studiato fisica” ma anche filosofia e letteratura (oltre al latino).
Belloni ha studiato Scienze Politiche alla LUISS, e tre anni dopo a seguito di un concorso è stata nominata Volontaria (primo grado della carriera diplomatica in Italia) nel Corpo Diplomatico. Ha ricoperto vari incarichi presso le ambasciate italiane all’estero – Vienna e Bratislava.
A 63 anni, la Belloni ha alle spalle molti alti incarichi nel Corpo Diplomatico; in particolare capo della segreteria della Direzione per i Paesi Europei, Ufficio per i Paesi dell’Europa Centro-Orientale e Segretario Generale del Sottosegretario di Stato agli Affari Esteri tra il 1999-2004.
È stata diplomatica per oltre 30 anni. Nel 2004 è diventata direttrice delle operazioni e nel 2008 è stata nominata direttore generale della cooperazione allo sviluppo al ministero degli Affari esteri. Vi è rimasta fino al 2013, quando ha assunto l’incarico di capo di gabinetto e commissario alle risorse e all’innovazione del ministro Paolo Gentiloni.
Nonostante sia stata superata da una perdita personale cinque anni fa, continua ad essere determinata: “Non sono un’ottimista per natura ma sono resiliente grazie anche al fatto che mio padre viene dall’Africa orientale dove la gente crede che la vita non finisca solo perché non ci sei più”. Questa convinzione, combinata con l’essere cresciuta vedendo le donne combattere insieme battaglie senza fine, ha rafforzato le sue convinzioni: “le donne sono responsabili delle loro famiglie – si assumono sempre le loro responsabilità, anche se questo implica rischiare se stesse”.
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