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La vera storia di Thierry Mugler chi è: età, carriera, biografia, stilista, profumi



Abiti esagerati che hanno conquistato Madonna e Sharon Stone, ma anche profumi che hanno sbancato il mercato. Thierry Mugler si è guadagnato un posto nella storia della moda per il suo stile urbano e ammiccante. Le sue donne sono audaci e sicure, in una parola: sexy. La Maison Mugler viene creata nel 1975 e in breve tempo pubblico e stampa ne sono sedotti, tanto da farne uno degli stilisti simbolo degli anni 80. Madonna, Sharon Stone e Diana Ross sono alcune delle dive che in quegli anni gli commissionano look sorprendenti. “Quando ero bambino non riuscivo ad accettare il mondo che mi circondava. Sognavo di crearne uno della mia misura, uno tutto per me”, ha spiegato Mugler, il cui estro ha trovato espressione nell’haute couture e nella fotografia, senza dimenticare i profumi tra i più venduti di sempre. Cosa ha ispirato questo stilista? La risposta è nella sua biografia.



Thierry Mugler, biografia di uno stilista provocatore

Thierry Mugler nasce a Strasburgo nel 1948. Da giovanissimo le sue passioni sono la danza, che pratica a livello professionale, e il design d’interni. Nel 1970 si trasferisce a Parigi, dove lavora come vetrinista nella boutique Gudule. Nel tempo libero segue corsi di arte decorativa e disegna abiti, iniziando a indossare i suoi modelli nella vita di tutti i giorni. Parigi, Londra, Milano e Barcellona sono solo alcune delle mete dei suoi viaggi, dove piacere e lavoro si mischiano, nel nome di una carriera da designer freelance che in sette anni rende Mugler interprete di un’estetica unica e stravagante. Nel 1973 lo stilista lancia la sua prima linea Café de Paris e nel 1975 crea il suo marchio. Il suo stile si distingue per i tagli netti e angolari, il vitino a vespa, le spalline ampie e imbottite e il rifiuto delle stampe.

Mugler è deciso a rivoluzionare forme e materiali, e sceglie solo tinte unite forti. A ispirarlo sono la storia, le automobili americane degli anni 70, i film noir e il mondo degli insetti. Lo stilista crea i corsetti per Madonna e i miniabiti di Sharon Stone. La struttura dei suoi look è definita body conscious, nonostante alcune esagerazioni dal gusto teatrale. I materiali accompagnano i movimenti e le cuciture disegnano nuove linee per mettere in scena la donna, sublimarla, avvolgerne il corpo e rimodellarla all’infinito. Vestite di tailleur rigorosi, pellicce, strass, corsetti stravaganti, le donne Mugler sono icone conquistatrici o dive eccentriche.

Thierry Mugler fotografo

Apprezzato per il suo atteggiamento ironico e per il suo stile post-moderno, Thierry Mugler è anche fotografo. A fare il giro del mondo sono le campagne dei suoi abiti, scattate nel cuore barocco di Praga o in location esclusive di Parigi e New York. Per ogni singolo scatto, il creativo attraversa il mondo intero, alla ricerca di scenografie e ambientazioni straordinarie. Ipnotizzato dalla dismisura, con le sue opere trasforma il paesaggio in architettura e l’architettura in paesaggio. L’arte della messa in scena si esprime, con la stessa forza, nelle campagne pubblicitarie.

I profumi fortunati di Mugler

Nel 1992 disegna la sua prima collezione di haute couture. Dal 1997 Mugler comincia a produrre profumi in partnership con il colosso della cosmetica Clarins. Di lì a poco nasce la fragranza Angel, che inaugura una nuova categoria olfattiva degli oriental gourmand e che è una delle fragranze più vendute al mondo ancora oggi. Mugler fotografa e realizza tutti gli spot pubblicitari dei suoi profumi. Nel 1997 pubblica il suo primo libro Thierry Mugler Fotografo cui segue, nel 1998, Fashion Fetish Fantasy. Nel 1992, lo stilista ha diretto il video musicale di George Michael Too Funky, in cui viene mostrata anche una sua sfilata.

L’addio alle sfilate e il focus sui profumi

Nel 1997 il colosso del beauty Clarins rileva la label Thierry Mugler, subentrando in un quadro economico di profitti in forte calo. La perdita di appeal sul pubblico porta il designer, all’inizio del 2003, ad abbandonare il settore dell’abbigliamento per dedicarsi esclusivamente ai profumi. Thierry Mugler crea fragranze d’eccezione, partendo spesso da materie prime rare. Frutto di associazioni inedite, i profumi Mugler sono fragranze di carattere, persistenti, perfettamente riconoscibili.

Nel giugno dello stesso anno Thierry Mugler Couture chiude. Clarins conferma che la maison Balmain ha rilevato 4 delle 7 boutique della griffe, oltre alla fabbrica di Saint Barthélemy-d’Anjou, non lontano da Angers. Clarins mantiene l’attività legata ai profumi e la proprietà del marchio. Nel 2010 il brand viene rilanciato (la linea Thierry Mugler Couture, la pelletteria, gli occhiali vengono realizzati in licenza) e affidato alla creatività di Nicola Formichetti. Dopo di lui, il timone stilistico passa a David Koma (2013) e Casey Cadwallader (2017).

Thierry Mugler: una mostra per celebrare una carriera

Il prossimo anno il Montreal Museum of Fine Arts ospiterà la mostra Thierry Mugler: Creatures of Haute Couture, che metterà in vetrina oltre 130 opere iconiche dello stilista dal 1973 al 2001, accanto a esclusivo materiale d’archivio e scatti dei più celebri fotografi. “Il MMFA è stato il primo a proporre una mostra sulle mie creazioni e a voler immaginare insieme una visione artistica libera, globale e reinventata. Come potevo rifiutare?”, ha affermato Thierry Mugler.

“Inizialmente era un danzatore di balletto. È molto interessato all’esplorazione del corpo e il suo lavoro è stato unico nel modo in cui lo ha rivisitato con i suoi disegni. Alla fine, ha rivoluzionato completamente la moda”, ha dichiarato il curatore della mostra Thierry-Maxime Loriot. “Ho sempre cercato di sublimare il corpo e di permettere alle persone di sognare”, ha raccontato Mugler in molte interviste. “Voglio che i miei modelli siano più grandi, più alti e più forti dei comuni mortali. Voglio delle super donne e dei super uomini”. A chi gli ha chiesto perché abbia lasciato la moda, Mugler ha risposto: “Usavo la moda per esprimermi al meglio. Ma ad un certo punto questo non bastava più. Io non sono alla moda. Sono solo una persona entusiasta che guarda al futuro in maniera positiva”.



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