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Iva Zanicchi a Sanremo insieme a sua figlia Michela



Nessuna donna è mai riuscita a vincere per tre volte il Festival di Sanremo. Nessuna, tranne lei: Iva Zanicchi. E ora l’aquila di Ligonchio – questo il suo soprannome – è decisa a fare di tutto per conquistare la quarta statuetta: dal 1° al 5 febbraio sarà sul palco dell’Ariston, in gara con Voglio amarti.



A produrre il brano, un’etichetta discografica speciale: la Luvi, fondata da sua figlia Michela. «Nonostante io sia la donna dei record, questo sarà il mio ultimo Festival», dice Iva, che il 18 gennaio compie 82 anni. «Quando dico l’ultimo, intendo come concorrente…

Come ospite, invece, non mettiamo limiti alla divina provvidenza! Chissà, un giorno potrei tornare a calcare il palco dell’Ariston con Ornella Vanoni e Orietta Berti. Potremmo dare vita al “Trio Ossigeno”! D’altra parte non bisogna mai fermarsi, l’età anagrafica è soltanto un numero per me».

Che cosa ti aspetti dalla tua partecipazione al Festival di Sanremo? «Vorrei che il pubblico, ascoltando la mia canzone, possa dire che l’ho cantata bene. Mi piacerebbe che i telespettatori commentassero le mie esibizioni dicendo: “Guarda come è brava questa giovane cantante… Potrebbe avere un futuro!”».

Che puoi anticiparci di Voglio amarti, brano con cui sfiderai 24 colleghi cantanti? «È una canzone molto bella, la tenevo nel cassetto da tempo. E un brano classico dalle atmosfere blues e non può che parlare d’amore.

Potrei definirla un grido d’amore, non soltanto di una donna per il proprio uomo, ma anche un inno alla vita e all’amore universale. Non bisogna avere per forza un compagno o una compagna per potervisi immedesimare, si può anche essere single. Più che mai in questo momento abbiamo bisogno di rialzarci, dopo i duri colpi che la pandemia ha infetto a molti di noi. E perciò dobbiamo fare leva sull’amore delle persone care».

A proposito di persone che ti vogliono bene, al Festival di Sanremo avrai al tuo fianco, in qualità di produttrice, tua figlia Michela. Com’è lavorare assieme a lei? «Non nascondo che è dura, ma è anche molto bello. Lei mi sprona a lasciare da parte la mia proverbiale pigrizia e mi ricorda tutte le cose che dovrei fare.

Chi l’avrebbe mai detto che sarei arrivata alla mia età a farmi rompere le scatole da lei (ride, ndr)’? Mia figlia, sino ai 50 anni, si è dedicata completamente alla sua famiglia, dividendosi tra il ruolo di moglie e quello di mamma: ora però ha deciso di lanciarsi in questa nuova sfida professionale con la sua etichetta musicale. La vedo molto entusiasta e io ovviamente non posso che esserlo altrettanto».

Il tuo compagno, Fausto Pinna, ti ha dato qualche consiglio prezioso per il tuo ritorno al Festival? «Lui è sempre con me e non potrei mai rinunciare ai suoi preziosi consigli. Me li dà comunque e ovviamente lo farà anche in questa occasione». Qual è il segreto della vostra storia d’amore, che dura ormai da oltre trent’anni? «Bisogna volersi bene e a-marsi, ma questo direi che dovrebbe essere scontato in ogni rapporto di coppia. Il segreto mio e di Fausto è che noi ci siamo sempre divertiti tanto e continuiamo a farlo. Per fortuna non conosciamo la noia e cerchiamo di vivere la vita con leggerezza».

«Alla mia età la vita la devi assaporare» Il 18 gennaio festeggi 82 anni: che rapporto hai con il trascorrere del tempo? «Credo che ogni periodo della vita abbia qualcosa di fantastico che vale la pena di essere vissuto. Alla mia età la vita la devi assaporare attimo per attimo e devi amare molto di più. Io amo tantissimo i giovani e, anche se loro non lo sanno, sono come un vampiro che si nutre della loro forza e della loro vitalità».

Qual è l’aspetto più bello della tua età? «Poter contare sulla propria esperienza e su tutto quello che si è imparato nel corso della propria vita, ma soprattutto sulla capacità di godersi appieno le cose. Non voglio arrivare alla fine perché ho ancora tanto da fare… Se penso a quanta musica non ho ancora ascoltato!».



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