La vera novità di quest’anno di Sanremo sarà lontana dal teatro Ariston. La città dei fiori, infatti, ospiterà, negli stessi giorni della kermesse condotta da Amadeus, la prima edizione del “Festival della canzone cristiana”. In questo caso l’unico ospite annunciato è il sempreverde Giuseppe Cionfoli.
La durata, che doveva essere inizialmente di soli due giorni, è stata portata dagli organizzatori a tre giornate (dal 3 al 5 febbraio), non si sa ancora se qualche emittente lo trasmetterà in diretta o per seguire i canti ispirati dei concorrenti bisognerà arrangiarsi con lo streaming sui social).
Dandone notizia, il sito ultracattolico La luce di Maria ha scritto: «Non più solo il Festival di Sanremo che, lo scorso anno, ha sconfinato nella blasfemia. Ora, i veri valori cristiani, che arrivano anche attraverso le canzoni, avranno una kermesse canora tutta per loro».
Il riferimento alla blasfemia è alla gag di Fiorello che nella scorsa edizione di Sanremo si presentò con in testa una corona di spine. E, forse, la convinzione che il festival ufficiale sia stata opera di Satana è stata indotta dalla vittoria dei Maneskin e dalle loro successive performance.
Ancora da La luce di Maria a tal proposito:; «Esibizioni blasfeme, anti cristiane, dove Gesù, la Madonna e la fede stessa sono stati oggetto di caricature inaccettabili». Il festival della purezza già dal titolo vuol darsi un tono internazionale: gli organizzatori lo hanno battezzato prima in inglese “Cristian music festival Sanremo” e sul loro sito spiegano: “L’intento, difatti, è quello di realizzare un connubio creativo tra la canzone e la fede e tra la canzone e la lode a Dio”. Il Festival, infatti, “si prefigge l’intento di lodare Dio attraverso la musica nella Città dei fiori, ossia a Sanremo, che è il luogo che meglio rappresenta l’Italia musicale”.
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