Novità piuttosto interessanti emergono sul tema pensioni, più nello specifico sulla misura tanto attesa e che finalmente è stata approvata ovvero Quota 100. Grazie a questa misura pensionistica si potrà andare in pensione con largo anticipo, passando attraverso una fase di assegno straordinario, che verrà erogato dai fondi di solidarietà di settore.
Ci sarebbe però una condizione ovvero che queste risorse dipendano da imprese disponibili a finanziare delle operazioni di ricambio generazionale. Questo è quello che è stato definito lo scivolo verso l’uscita dal mondo di lavoro e che è disciplinato dall’articolo 22 del decreto che parla proprio di quota 100 e reddito di cittadinanza, due misure piuttosto interessanti che sono state approvate soltanto la scorsa settimana.
Ma cosa prevede con questo decreto e come funziona il meccanismo del pensionamento anticipato con quota 100? Innanzitutto nel decreto si legge come questa sia una misura del tutto sperimentale, la quale avrà la durata di 3 anni, quindi dal 2019 fino al 2021. Questa misura darà la possibilità ai lavoratori che hanno raggiunto o comunque che raggiungeranno tali requisiti minimi di 38 anni di contributi e 62 anni di età, di poter andare in pensione anticipata.
Questa pensione va ad interessare tutti i nati tra il 1952 al 1959 ovvero tutti coloro che ad oggi hanno meno di 67 anni e almeno 60 anni e che abbiano quindi maturato 36 anni di contributi. Secondo quanto è emerso dal decreto, si potrà riuscire ad agganciare quota 100 nel triennio anche da parte di coloro che lavorano per imprese che possono ricorrere all’intervento dei fondi di solidarietà, istituiti nei differenti comparti. Nel decreto si legge come, con l’obiettivo di risolvere delle esigenze di innovazione delle organizzazioni Aziendale, possano avvenire anche dei percorsi di ricambio generazionale, ovvero questi fondi di solidarietà si possono erogare sotto forma di assegno straordinario per il sostegno al reddito al lavoratori che vanno a raggiungere i requisiti previsti per poter quindi accedere alla pensione quota 100 di cui alla presente legge nei tre successivi tre anni.
Ricapitolando, dunque, potranno quindi conquistare questo scivolo i nati tra il 1960 e il 1962. Nello specifico coloro che hanno compiuto 59 anni e abbiano maturato 35 anni di contributi dopo tre anni in teoria avrebbero i requisiti utili per poter accedere alla pensione anticipata quota 100 ovvero 62 anni di età e 38 anni di contributi. Effettivamente Però anche coloro che hanno 57 anni di età e 33 di contributi potranno trarne vantaggio dal meccanismo perché nel 2021 che dovrebbe essere l’ultimo anno di quota 100 andrebbero a compiere 59 anni di età e a maturare 35 anni di contributi utili per poter quindi beneficiare dello scivolo.
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