Bologna-Juventus streaming e tv: ecco dove vedere la gara
Di seguito la lista dei migliori siti di streaming live e in qualità HD che trasmettono la Serie A, la Serie B, Champions ed Europa League gratis, che ogni settimana troverete aggiornata su questa pagina.
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La partita Bologna – Juventus si giocherà oggi 18 Dicembre 2021 alle ore 18.00. Sarà un’esclusiva DAZN, detentore dei diritti di 10 partite su 10 per ogni giornata di Serie A, di cui 3 in co-esclusiva con Sky Sport. La gara sarà visibile in streaming, attraverso il download dell’app ufficiale dell’emittente – con relativa iscrizione e abbonamento – o attraverso una qualsiasi Smart TV. Da quest’anno, con l’acquisto del DAZN box sarà possibile inoltre avere un canale digitale dedicato con i migliori contenuti scelti giorno per giorno. Si sconsiglia categoricamente l’utilizzo di siti pirata per la visione della gara. Sarà disponibile anche sul sito una diretta testuale per seguire la partita: un evento non solo attesissimo dai tifosi azzurri, ma che sarà seguito in tutto il mondo.
Due giornate di campionato per chiudere il 2021 (e l’andata) e capire come muoversi. Sono otto, in questo momento, i punti che separano la Juventus dal quarto posto occupato dal Napoli. E il girone di ritorno comincerà proprio contro la squadra di Luciano Spalletti all’Allianz Stadium: se i bianconeri terranno il passo oggi a Bologna e martedì sera contro il Cagliari, il giorno dell’Epifania avranno l’occasione di accorciare ulteriormente da quello che oggi rappresenta un traguardo minimo, e che potrebbe trasformarsi in quello stagionale. Ovvero la qualificazione alla prossima Cham-pions League.
Questi 180 minuti andranno di conseguenza a influire sul mercato bianconero. In sostanza: un intervento a gennaio diverrebbe indifferibile in caso di corsa ancora aperta. Se invece il distacco aumentasse in maniera (quasi) irreparabile, si può ipotizzare una serie di interventi spostati a fine stagione. Due sono gli obiettivi individuati da tempo in casa Juventus : una punta centrale e un centrocampista di sostanza. Gente, viste le circostanze, da andare a individuare nella categoria degli scontenti oppure di quelli in bilico, con contratti in scadenza a giugno. Alla prima categoria, cominciando dagli attaccanti, si è appena iscritto Pierre-Emerick Aubameyang. riattaccante gabonese è stato punito dall’Arsenal per non aver rispettato il regolamento interno: prima gli è stata sfilata la fascia da capitano, quindi non è arrivata la convocazione per la partita di oggi in casa del Leeds. Una situazione che rende inevitabile la cessione a gennaio di un giocatore esperto e prolifico. L’ipotesi più gradita potrebbe essere quella di un prestito di sei mesi, per capire poi che fare a fine stagione.
È la stessa formula che potrebbe accettare il Psgper Mauro leardi, altro scontento, riargentino è più che chiuso nella squadra parigina, da tempo si guarda intorno per individuare una possibile via di fuga. I contatti con la Juventus sono stati aperti in passato e non si sono mai chiusi, Maurito potrebbe prendere in considerazione una ipotesi di prestito fino a giugno per dare una svolta a un periodo quanto mai complicato. È di ieri la notizia che il centravanti e sua moglie Wanda sono stati accusati di riciclaggio di denaro, violenza istituzionale e corruzione strutturale attraverso le aziende legate al marchio della signora Nara. La serie di chi vorrebbe andare via comprende anche Edinson Cavani. Come capitato per Leo Messi al Psg, l’approdo di Cristiano Ronaldo al Manchester United ha inevitabilmente ridotto gli spazi a disposizione. L’uruguaiano ha raccolto appena 5 presenze (2 da titolare) in Premier e ha un contratto in scadenza nel 2022. In passato è stato accostato alla Juventus, su di lui si muove con convinzione il Barcellona, che deve trovare un rinforzo un prima linea dopo l’addio forzato di Sergio Aguero. In casa Red De-vils, infine, attenzione anche ad Anthony Martial: presenze rarefatte e insoddisfazione generale.
Questo per l’immediato. Se, invece, le decisioni strategiche saranno rinviate a giugno, la Juventus ha ben ciliari due obiettivi. La prima pista conduce a Dusan Vlahovic, centravanti destinato a dettare i tempi al mercato delle big d’Europa. La seconda invece è quella che porta a Gianluca Scamacca, autore di un ottimo finale di 2021 nel Sassuolo. E, oltre agli attaccanti, occorre non dimenticarsi del centrocampo, dove Manuel Locatelli ha bisogno di compagni/ alternative di sostanza. La Juventus da mesi segue Denis Za-karia, in scadenza 2022 e alle prese con la crisiprofonda in cui è precipitato il BomssiaMonc-hegladbach. Con lo svizzero è monitorata anche la posizione di Ander Herrera, l’esperto spagnolo che fatica a trovare spazio nel già citato Psg. E non è una novità.
Sinisa filosofo nelle ore di vigilia. Mihajlovic pesca a piene mani dal sacco della cultura pop, da John Belushi («Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare!) a Che Guevara («Non tomo indietro nemmeno per prendere la rincorsa»). Ma poi è anche molto zen: « La vita non è in linea retta, ci sono alti e bassi. Questo è il momento in cui dobbiamo prendere da quel serbatoio emozionale pieno di eccesso di entusiasmo dopo la vittoria sulla Roma, per compensare e tornare airequilibrio. Le sconfitte con Fiorentina e Torino ci insegnano: quando sei abituato a giocare a cento all’ora per la salvezza, sai che non basta più per chi vuole stare nella parte sinistra della classifica. Bisogna alzare ogni fattore». Il tecnico del Bologna sceglie anche parole che sarebbero parse delle sparate fino all’anno scorso. E invece la base di partenza del suo ragionamento è la classifica: «Non sembra, ma la Juve è una diretta concorrente. Ha soltanto 4 punti in più. Adesso stanno recuperando. Ciò che vale per noi, vale anche per loro: con21 partite da giocare c’è tutto il tempo. Speriamo ricomincino dalla prossima settimana. Allegri? E’ superfluo parlare di lui, sappiamo tutti quante bravo. Per quanto riguarda un mio possibile approdo alla Juve è acqua passata, non torniamo indietro».
GARANZIA ORSATO
L’allenatore serbo, che ritrova la squadra coi suoi undici titolari di fiducia, ribadisce stima piena verso Orsato, l’arbitro di oggi.« E’ il miglior arbitro del mondo per la gestione. Poi come tutti può anche sbagliare. Ma è aperto al dialogo e mi sono sempre trovato bene con lui. È una garanzia. Le assenze della Juventus? Non cambia nulla per il Bologna e penso nemmeno per loro, che ho sempre visto come modello di mentalità La Juve è sempre la Juve. Noi dobbiamo fare una gara perfetta, e ci vorrà anche un po’ di fortuna. Che però bisogna meritare».
L’attacco rossoblù si reggerà su Marko Arnautovic, il quale ieri ha recitato un mea culpa sulla sua prova col Toro («Ho sbagliato, dovevo dire che non ce la facevo, producendo un danno alla squadra e a me stesso»), ma Mihajlovic lo ha già perdonato, ricordando quando lui giocava fasciato come una mummia Non c’è dubbio che le chance del Bologna oggi passeranno dai piedi illuminati dell austro-serbo.
Neppure Massimiliano Allegri si aspettava tutte le ii difficoltà che sta affrontando in questa stagione. Ma; non è pentito; anzi dice di essere «molto felice della scelta che ho fatto» e; soprattutto, ha «fiducia che le cose possano migliorare e di fare una seconda parte di stagione nel migliore dei modi».
Ma i problemi ci sono. E Max non si nasconde, a due partita dalla fine del 2021 le sue parole suonano come un primo bilancio. «Non è possibile che contro Udinese, Empoli, Sassuolo, Verona e Venezia abbiamo conquistato 2 punti su 15. Con tutto il rispetto per queste squadre non è possibile. L’aspetto caratteriale va migliorato».
E questo, forse, è uno dei punti chiave per capire le difficoltà della Juventus, sulla carta una squadra, che pur con qualche limite, ha un potenziale più alto della posizione in classifica. Allegri non si dà pace per i punti persi con le medio-piccole. Quello che nel suo quinquennio scu-dettato era uno spietato territorio di caccia è diventato il punto debole della sua sesta Juventus, che mette insieme molti talenti, un po’ meno esperienza e soprattutto manca di giocatori caratterialmente forti da centrocampo in su. Gente che sa pensare anche nei momenti difficili, che mantiene la lucidità per tutti i novanta minuti e fa cambiare ritmo ai compagni quando serve. Qualcuno ha detto Khedi-ra? Ecco, quello è il tipo di giocatore che ad Allegri manca tantissimo, ma non essendo il tipo che ama piangersi addosso, un Khedira prova a costruirselo, cercando di stimolare un salto di qualità caratteriale in tutta la squadra. Prima ci riesce, prima la Juventus scende dalla psicotica altalena che la vede giocare alla pari con l’Inter e il Milan (battere il Chelsea in Champions), per poi non riuscire a battere Sassuolo ed Empoli in casa. Perché al di là di avere difficoltà a segnare, che possono essere risolte con accorgimenti tattici, risveglio degli attaccanti, utilizzo continuativo di Dybala e, magari, un interventi sul mercato, con un carattere e una presenza mentale più matura questa squadra non avrebbe pareggiato a Venezia e a Udine, avrebbe probabilmente vinto o almeno pareggiato contro Empoli, Sassuolo e Verona. Di quei quindici punti che rimpiange Allegri, la Juventus ne avrebbe almeno conquistati 9, quindi 7 in più. Oggi sarebbe a quota 35 a un punto dal quarto posto e neanche troppo distante dall’Inter capolista.
Il giochino dei punti persi, tuttavia, rischia di essere ozioso. E Allegri ripete come un mante la parola «lavorare», perché evidentemente sui campi della Conti-nassa c’è un sacco da fare per trasformare la rosa a sua disposizione in una «squadra», con un’identità psicologica prima ancora che tattica. Max sostiene che gli «va bene così», la rosa. E probabilmente non è vero, ma certe cose non si dicono in conferenza stampa. «Al mercato ci pensa la società», ribadisce in conferenzese, il linguaggio con il quale magari non si dice molto ai media, ma si possono lanciare messaggi.
La verità è che un paio di innesti li gradirebbe eccome, Allegri, ma sa che la situazione è complessa e non dà niente per scontato. Da parte sua deve pensare a vincere le prossime due partite: quella di oggi contro il Bologna e quella di martedì contro il Cagliari. Perché se all’apertura del mercato di gennaio la Juventus si trovasse ancora più distante dal quarto posto, allora potrebbe esserci meno calore nel cercare qualche rinforzo utile nell’immediato e, quello di gennaio, sarebbe un mercato diverso, magari molto meno movimentato.
Il quarto posto deve rimanere nel mirino, dunque. Anche se Allegri afferma di «non aver fatto calcoli sulla quota Champions, ora bisogna concentrarsi su queste due partite vedendo a quanto riusciamo a girare. A gennaio abbiamo Napoli e Roma uno dopo l’altro. Bisogna farsi trovare pronti perché avremo anche Supercoppa e Milan».
E gennaio potrebbe esserci di nuovo Dybala, ancora alle prese con un infortunio che non è un infortunio: «Non ha niente, ma è meglio non rischiarlo», spiega Allegri che quando elenca gli indisponibili non cita nemmeno più Ramsey, dando incosciamente per scontata la sua assenza per un qualsiasi problema muscolare. D’altra parte fino a marzo il Galles non gioca.
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